Poco cibo e acqua, moria bestiame. Ndugu Zangu assiste 400 bimbi
(ANSA) - TRIESTE, 19 NOV - Un appello per una richiesta di aiuto è stato lanciato dalla Associazione Amici di Ndugu Zangu onlus che gestisce da 26 anni una comunità di assistenza per bimbi orfani affetti da cardiopatie a Oldonyiro (Kenya), dove la siccità sta causando gravissimi problemi alla popolazione di un'area della Rift Valley, dove vivono circa 4,5 milioni di persone. Una "situazione disastrosa" come la definisce il presidente della associazione, Michele Tarlao.
Migliaia di capi di bestiame (oltre 70%) morti, scarsità di cibo e acqua: sono le condizioni della peggiore siccità degli ultimi 40 anni in Kenya, aggravata dalla pandemia e dalle difficoltà di approvvigionamento dei cereali causate dal conflitto in Ucraina e un impennata dei prezzi. Una situazione che sta mettendo in gravissima difficoltà, tra l'altro, la Narrapu Community, sostenuta dalla associazione italiana Amici di Ndugu Zangu onlus (che ha sede a Carate Brianza, Lecco), che garantisce l'istruzione a 400 bambini della contea di Isiolo di cui 80 vivono nella comunità. L'attività di questa è realizzata anche grazie a collaborazioni con Emergency, Tavola valdese e Mission bambini.
L'Associazione assiste dal punto di vista sanitario un bacino di circa diecimila persone nella Rift Valley, dove non piove da quattro anni. E' per questa ragione che la onlus ha lanciato un appello per chiedere un ulteriore aiuto: la siccità sta aggravando una già difficile situazione di sostentamento alimentare con il peggioramento delle condizioni di salute della popolazione e dei bimbi in particolare. Sono 942 mila i bambini al di sotto dei cinque anni e 135 mila madri in gravidanza e in allattamento affetti da malnutrizione.
La siccità ha colpito 20 delle 23 contee tradizionalmente Aree aride e semiaride (ASAL) e 45 circoscrizioni in altre nove contee della stessa Rift Valley, del Monte Kenya e del Lago Vittoria, dove vivono 4,5 milioni di persone.
"Ogni giorno sempre più mamme si presentano in Comunità per chiedere una ciotola di riso o di polenta, perché non c'è più nulla da mangiare e le persone stanno morendo di fame", afferma Tarlao. (ANSA).