Wartsila: Uilm, nazionalizzare, a rischio 1.500 lavoratori

Friuli Venezia Giulia

Palombella, anche intero Gruppo in Italia. Il 3/9 sarà a Trieste

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(ANSA) - TRIESTE, 29 AGO - "Senza la continuità produttiva del sito di Trieste di Wartsila non sono sostenibili le attività di servizi e ricerca e sviluppo. A rischio, quindi, è l'intero Gruppo in Italia e tutto l'indotto. Stiamo parlando complessivamente di 1.500 lavoratori. Una situazione drammatica da evitare ad ogni costo. Per questo motivo sabato sarò in piazza per una manifestazione di enorme valore sociale, un'occasione per un messaggio di speranza, ma anche un momento in cui la politica capisca che siamo di fronte a una vertenza drammatica". Lo sostiene Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, in un'intervista a Il Piccolo pubblicata oggi.
    Anche il leader della Uilm auspica oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro e al ritiro della procedura di licenziamento, la convocazione di un tavolo urgente al Ministero dello Sviluppo economico".
    Sottolineando che quella di Bagnoli è "una fabbrica moderna, che funziona, che dà reddito", Palombella è a favore della nazionalizzazione, "proprio per difendere gli investimenti fatti in questi anni", visto anche che si tratta di "un confronto impari, quello tra la Finlandia che internalizza e un'Italia che potrebbe rinunciare a un asset importante dopo avere investito tante risorse".
    In merito alla nave arrivata a Trieste per caricare i motori per la coreana Daewoo, Palombella è "convinto che, nel rispetto della legalità, quei motori non verranno caricati". Poi, tra due settimane, "ritirata la procedura di licenziamento, quei motori potranno essere regolarmente imbarcati". (ANSA).
   

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