Quantitative Human Ecology a Ictp per definire agenda ricerca
(ANSA) - TRIESTE, 25 LUG - Per affrontare temi della complessità come la crescente disuguaglianza, crisi demografiche, migrazioni, perdita di biodiversità e climate change occorre una più ampia integrazione dei metodi delle scienze dure e di approcci statistici e demografici. È necessaria insomma una scienza della complessità per identificare i meccanismi generali e le caratteristiche universali per una migliore comprensione delle determinanti della sostenibilità. A sostenerlo è Matteo Marsili, Senior Scientist dell'Istituto di Fisica Teorica Abdus Salam di Trieste (ICTP).
Marsili è intervenuto in apertura del workshop "Quantitative Human Ecology", di cui è coordinatore, cominciato oggi e che si concluderà il 29 luglio e al quale, tra gli altri, parteciperanno Daniel P. Schrag (Harvard Univ), Sandra Diaz (National Univ Córdoba) e Partha Dasgupta (Univ Cambridge), Alessandro Vespignani (Northeastern Univ Boston) Elisa Omodei (Central European Univ). Ambizione dell'evento è definire un'agenda di ricerca su come le scienze di base possano contribuire allo sviluppo sostenibile. Il workshop è organizzato dalla Fondazione Int. Trieste (FIT), ICTP, Sante Fe Inst. e SISSA; è co-sponsorizzato da Missione USA in Italia. (ANSA).