Biodiversità: Pievani, Italia Paese più ricco d'Europa

Friuli Venezia Giulia

Grande novità è il Centro che sta per sorgere

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(di Francesco De Filippo) (ANSA) - TRIESTE, 14 MAG - "La grande novità che ci aspetta nei prossimi mesi perché in Italia nasce questo grande Centro sulla biodiversità, tanto atteso, con i finanziamenti del Pnrr: una grande occasione per fare il punto sull'Italia, il Paese che in Europa ha la più grande biodiversità. Ci sono 60mila specie animali, 10mila specie diverse di piante vascolari". Ne parlerà oggi il filosofo Telmo Pievani, anticipato all'ANSA, all'incontro (Bio) Diversità con Paolo Giordano e Jonathan Bazzi alla rassegna Scienza e virgola della Sissa. Pievani si domanda "quali sono le ragioni per cui l'Italia è un laboratorio a cielo aperto di diversità?". "La ragione - dice - è duplice, legata alla irregolarità del nostro territorio, le realtà montuose perpendicolari nel Mediterraneo, una situazione unica, considerando che lo stesso Mediterraneo è un hotspot di biodiversità, associato al fatto che l'Italia è sempre stato un luogo di passaggio di popolazioni biologiche, oltre che umane, da Sud a Nord e da Est a Ovest. Questa è un po' la ricetta dell'unicità del nostro Paese". "L'Italia - prosegue - non solo è un laboratorio di diversità biologica ma anche di diversità culturale. Probabilmente, ragioni simili a quelle che hanno prodotto la diversità biologica, possono essere associate all'altissima diversità culturale italiana, che si riscontra nel numero dei dialetti, nelle minoranze linguistiche, tradizioni gastronomiche. Insomma vari modi per misurarle e l'Italia spicca come particolarmente ricca". Il Centro sulla biodiversità "nascerà a luglio, avrà come centro il Cnr come coordinamento generale, e come sede tipica, come hub, forse Palermo, poi coinvolgerà 23 università, tre centri di ricerca, più altri soggetti privati: è un grosso network che include un po' tutto il sistema della ricerca italiana". Si rischia l'ennesimo carrozzone? "Ci sto lavorando volentieri perché ci sono vincoli europei molto stringenti: i fondi vanno spesi entro tre anni e devono comportare impatti concreti, documentati. Rendicontazione ogni quattro mesi, quindi i fondi non possono essere spesi a pioggia o a casaccio". "Mi occuperò della comunicazione. Il Cnr mi ha chiesto di occuparmi dell' impatto sulla società di questo centro". (ANSA).
   

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