Emerge da 32/a indagine congiunturale. Tilatti, ancora sfiducia
(ANSA) - UDINE, 01 MAR - E' la carenza di manodopera, in particolare di giovani che abbiano voglia di fare gli artigiani.
il problema più sentito tra le imprese artigiane della provincia di Udine. Emerge dalla 32/a Indagine congiunturale sull'artigianato realizzata su interviste condotte da Irtef tra fine gennaio e inizio febbraio a 601 artigiani della provincia friulana e presentata oggi dal responsabile dell'ufficio studi dell'associazione, Nicola Serio, con il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti.
L'83% delle imprese in cerca di manodopera "dice di aver avuto problemi ad assumere i profili cercati", tra cui operaio generico, specializzato, autista, meccatronico e altri. Tra gli altri dati, al 31 dicembre 2021 le imprese artigiane attive in provincia di Udine sono 13.520, uno stock simile a quello del 1972, in tenuta nell'ultimo anno (+2).
La pandemia incide ancora sulle imprese: 6 artigiani su 10 stanno affrontando una situazione uguale o peggiore dell'inverno precedente. Sul fronte occupazione, nel 2021 si è registrato un lieve calo di dipendenti, al contrario degli indipendenti, in lieve crescita; tra 2020 e 2021, il fatturato è cresciuto del 12% trainato dalla forte espansione dei settori industriali.
Bene sono andati autotrasporti, autoriparazione, asporto; si confermano in calo i servizi alla persona. Nel primo anno di pandemia le perdite di fatturato avevano riguardato 3 artigiani su 4 (74,1%), percentuale scesa nel 2021 a 1 su 4 (24,8%) Resta insufficiente e in lieve calo (4,9), la fiducia degli artigiani nel sistema Paese. "Un dato sul quale - ha commentato il presidente Graziano Tilatti - certamente incidono l'inflazione, i rincari delle materie prime e delle commotidies, con prezzi mai tanto in alto". (ANSA).