Cinema: Pupi Avati riceve il premio Sergio Amidei

Friuli Venezia Giulia

Regista, quello che diceva lui era Costituzione

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(ANSA) - GORIZIA, 25 FEB - "Sono molto felice di ricevere questo importante premio. Sergio Amidei, nella classifica degli sceneggiatori italiani del dopoguerra e non solo, rappresenta probabilmente il numero uno. E il fatto di averlo così tanto apprezzato e conosciuto, rende questo premio ancora più gradito". Lo ha detto il regista Pupi Avati stasera a Gorizia per il Premio Opera d'Autore "Sergio Amidei" 2021.
    "Ricordo di aver cenato con lui una volta a casa Tognazzi, seduto al suo fianco - ha aggiunto -. C'erano anche personaggi del calibro di Marco Ferreri, Elio Petri, Mario Monicelli, e a capotavola c'era proprio lui. Questo fa capire quanto era considerato non tanto da me, ma dal mondo del cinema italiano.
    Quello che diceva Sergio Amidei era la Costituzione", ha concluso.
    Oltre la consegna del riconoscimento, anche l'incontro pubblico moderato dal critico cinematografico e giornalista Gian Paolo Polesini in occasione del quale è stato presentato "L'alta fantasia" (ed. Solferino, 2021) il nuovo romanzo di Pupi Avati che consegna al lettore l'opera di tre vite: l'incontro inaspettato attraverso i secoli tra un regista e scrittore e due maestri della cultura italiana, Dante Alighieri e Giovanni Boccaccio.
    Annunciato lo scorso luglio in occasione della sessione estiva della 40a edizione del Premio "Sergio Amidei", il Premio Opera d'Autore 2021 è stato attribuito con la seguente motivazione: "A Pupi Avati, cineasta e scrittore che ha attraversato con i suoi lavori 60 anni di storia cinematografica italiana esprimendosi sempre con grande autonomia artistica e sviluppando un vero e proprio universo personale. Narratore della società italiana, fra tradizione e modernità, tra cultura rurale e urbana, ma anche sperimentatore di generi diversi e grande scopritore di attori. Autore generoso, mai esausto, di opere sempre nuove in termini narrativi e la cui longeva carriera non finirà di stupirci". (ANSA).
   

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