C'è consenso sul tema. Presidente Autorità su lettera Gentiloni
(ANSA) - TRIESTE, 07 DIC - "Non c'è bisogno di un atto specifico da parte del governo per riconoscere il porto Franco di Trieste" ma solo che questo sia "riconosciuto anche a livello europeo, comunitario, perché il porto Franco è già una associazione di fatto del nostro scalo". Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale di Trieste, Zeno D'Agostino, intervenendo a un incontro sull'extradoganalità dello scalo giuliano organizzato dal Propeller Club di Trieste, dopo i chiarimenti chiesti dall'Unione europea e rafforzati in una lettera giorni fa del Commissario Ue per l'Economia Paolo Gentiloni.
D'Agostino ha espresso ottimismo sull'argomento sostenendo che c'è "un consenso tale che ci permette di dire al Governo italiano: 'bene Gentiloni ti richiama a fare determinati passi, ma vediamoli insieme'. Nella sua lettera io non vedo qualcosa che ci colpisce direttamente in maniera emergenziale ma vedo la possibilità di allestire un tavolo a livello romano per dare risposte a tutta una serie di soggetti che sino a pochi anni fa non erano pronti a difendere sul tema del porto franco di Trieste. Quindi oggi ci sono situazioni che se gestite bene ci possono permettere di portare a casa dei risultati che aspettiamo da un bel po' di tempo".
Infine, il presidente dell'Autorità, ha specificato che occorre "un riconoscimento politico e anche industriale", nel senso che non basta "declinare lo scalo per la gestione dei flussi portuali ma anche per le attività manifatturiere e industriali".
La lettera di Gentiloni risponde alla risoluzione del Senato che aveva chiesto a Bruxelles di far partire l'iter per l'applicazione delle esenzioni doganali previste dall'Allegato VIII del Trattato di pace di Parigi. (ANSA).