Scienza: fisico, da scoperta 'colore' impatto su industria

Friuli Venezia Giulia

Sissa contribuisce a far luce su struttura e funzione materiali

(di Stefano Giantin) (ANSA) - TRIESTE, 16 APR - La SISSA è stato uno dei pilastri del recente studio, apparso su Science Advances, che ha permesso di identificare la prima alternativa naturale ai coloranti artificiali nella gamma del blu, in uso nell'industria alimentare. Una scoperta con importantissime ricadute industriali, che affonda le sue radici nella meccanica quantistica, uno dei campi più astratti della fisica teorica. Lo spiega in un'intervista all'ANSA Stefano Baroni, fisico della Sissa che si occupa di simulazione numerica dei materiali.
    Ricerca in cui era coinvolto "un gruppo internazionale interdisciplinare molto ampio, composto da fisici, chimici, spettroscopisti, genetisti, agronomi" di tutto il mondo, con la SISSA "cui è stata affidata tutta la modellizzazione numerica", alla base dello studio.
    "Abbiamo eseguito esperimenti virtuali che hanno permesso di stabilire in maniera molto accurata la relazione tra struttura molecolare e funzione ottico-cromatica di una classe importante di coloranti naturali, detti antocianine, permettendoci così di fornire ai colleghi chimici indicazioni precise sulle caratteristiche che le molecole devono avere per esprimere la giusta tonalità di blu", spiega il fisico. Questo approccio di "sperimentazione virtuale" sta avendo un impatto assai più esteso di quello di questa ricerca particolare. È un "campo vastissimo, in ascesa molto rapida - aggiunge Baroni - perché i materiali stanno alla base di tutte le tecnologie, come dimostra il fatto che hanno dato il nome ad intere ere della civilizzazione umana (bronzo, ferro, carbone, silicio …). La scoperta di materiali specifici per funzioni specifiche, in tutti i campi della tecnologia ed anche nella medicina, è un'attività che l'uomo ha fin qui perseguito, provando spesso in modo casuale ed imparando dai propri insuccessi. Adesso con queste simulazioni numeriche si riesce invece a stabilire in modo sistematico una corrispondenza molto precisa tra struttura e funzione. Oggi algoritmi molto sofisticati permettono l'implementazione delle equazioni fondamentali della natura, come quelle della meccanica quantistica", di fatto 'insegnando' ai supercomputer a risolvere queste equazioni in condizioni sempre più complesse e realistiche e permettendo così di predire 'da principi primi' le proprietà di molecole e materiali.
    "Il mio mestiere - chiosa Baroni - è di inventare metodi ingegnosi per istruire i computer a risolvere le equazioni fondamentali della natura. Si tratta di una ricerca motivata principalmente dalla curiosità, ma che trova la sua realizzazione più completa nei casi come questo, in cui la sua applicazione porta alla soluzione di un problema formidabile, in cerca del metodo per risolverlo.". (ANSA).
   

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