Processo egiziani nuovo banco prova. Messaggio Sissa Student Day
(ANSA) - TRIESTE, 25 FEB - "Nella sua tragica vicenda, Giulio aveva tante volte tentato di tornare in Italia ma il suo curriculum non era stato apprezzato e riconosciuto". Lo ha detto la madre del ricercatore, Paola Deffendi, in un messaggio online insieme con il marito, diffuso questa mattina in occasione dello Student Day della Scuola internazionale superiore studi avanzati di Trieste. Claudio Regeni, invece, ha ricordato la figura di ricercatore del figlio, che aveva viaggiato a lungo nella sua vita per motivi di studio, in Italia e all'estero, dal New Mexico (Usa) all'Egitto.
"Fra poco inizierà il processo a quattro ufficiali della National security egiziana, sarà un ulteriore banco di prova che ci vedrà in campo per sostenere le nostre diritti di giustizia e di verità". Lo ha detto Claudio Regeni, il padre di Giulio, parlando agli studenti attraverso un video registrato insieme con la moglie, Paola Deffendi, in occasione dello Student Day della Sissa, Scuola internazionale di studi superiori avanzati, di Trieste. "La giornata di oggi vi servirà per orientare le vostre scelte future mettendo in campo le vostre attitudini e capacità. Noi, dopo la triste vicenda di Giulio, chiediamo verità e giustizia, lo facciamo da cinque anni. E' un percorso difficile però teniamo duro, e con il sostegno di molte persone abbiamo fatto molti progressi", ha aggiunto Claudio Regeni. Che ha concluso sostenendo di aver avuto, con la moglie, "la fortuna di vedere di persona l'iniziativa della Sissa l'anno scorso e con gli studenti hanno visto tutti i percorsi avanzati che offre" la Scuola, della quale hanno "apprezzato l'ambiente dinamico e vivace", ha concluso.
Diritti umani, uguaglianza tra i sessi e possibilità per i ricercatori, di rientrare in Italia. Sono i consigli che i genitori di Giulio Regeni hanno voluto dare agli studenti.
(ANSA).