Giornalisti: Lorusso, governo sembra voglia confronto serio

Friuli Venezia Giulia

Segretario Fnsi a direttivo Assostampa Fvg, 'riprendere tavoli'

(ANSA) - TRIESTE, 22 FEB - "Il cambio di governo è arrivato mentre era in corso un'interlocuzione sulla necessità d'introdurre dei correttivi nel settore, come l'equo compenso e la lotta al precariato. Si attende la nomina dei sottosegretari per sapere a chi sarà affidato il settore dell'informazione". Lo ha sottolineato il segretario generale Fnsi Raffaele Lorusso, intervenendo da remoto al direttivo dell'Assostampa Fvg, coordinata dal presidente Carlo Muscatello e dal segretario Alessandro Martegani.
    Per Lorusso "il nuovo governo sembra intenzionato a un confronto serio, come era stato con il secondo governo Conte", ed ha ricordato che per il tema dell'equo compenso "c'era stato un invito del sottosegretario a trovare un accordo entro il 15 di febbraio. Vediamo come riprenderà il confronto", considerando la difficile situazione dei giornali, specie locali. Tanti sono i giovani "oggi costretti a lavorare in condizioni di inaccettabile precarietà e di sfruttamento" e, comunque, ci sono "due sentenze della Corte costituzionale che impediscono di applicare contratti privatistici nel settore". L'informazione di qualità "non può prescindere dal riconoscimento di diritti e retribuzioni dignitose a migliaia di giornalisti, giovani e no".
    Lorusso ha auspicato che il Parlamento approvi al più presto la direttiva sul diritto d'autore, così da attuare "riforme come si sta facendo negli altri paesi europei, per far pagare ai colossi del web le tasse e i diritti d'autore sulle informazioni che utilizzano". Questo consentirebbe "ritorni non solo a chi pubblica i contenuti ma anche a chi li produce".
    Il segretario ha affrontato anche la delicata vicenda dell'Inpgi, con il possibile ingresso dei comunicatori, e altri interventi. "In questi mesi sono stati raggiunti accordi dalle associazioni a livello regionale per salvaguardare il trattamento dei colleghi, ma per il futuro c'è l'impegno di tenere conto in sede Aran delle specificità della professione giornalistica". Rimane fermo il fatto che "una legge impone che i contributi relativi alla attività giornalistica vadano versati all'Inpgi, se questo non avviene bisogna segnalarlo all'istituto che ha i mezzi per intervenire".
    Infine, lo smart working: "Bisognerà vedere come organizzarsi quando l'emergenza sarà finita, tenendo conto che l'innovazione è benvenuta ma che le redazioni non vanno smantellate, perché il prodotto giornale è sempre frutto di un'operazione collettiva".
    (ANSA).
   

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