Confcommercio Fvg mette in guardia, rischi da disagio sociale
(ANSA) - TRIESTE, 17 FEB - Nel 2020 nel settore terziario del Friuli Venezia Giulia si è registrato un calo del -16% delle imprese nate e del -37% delle assunzioni rispetto al 2019.
Sempre nello stesso periodo, si sono persi consumi per un valore di circa 3 miliardi. Sono i dati emersi oggi dalla presentazione dell'indagine congiunturale trimestrale di Confcommercio Fvg-Format Research sul terziario regionale.
Anche il numero delle imprese cessate è sceso del -16% ma, come è stato spiegato dal professor Pierluigi Ascani di Format Research, in realtà tale dato "non corrisponde a una reale attività perché molte imprese tendono a non registrare la cessione dell'attività e sopravvivono grazie ai ristori", senza i quali circa 2.000 di esse rischierebbero di chiudere.
Per quanto riguarda invece l'occupazione nel settore, la sospensione del blocco dei licenziamenti da marzo rischia di portare a una riduzione degli organici delle imprese del -15%.
Il presidente di Confcommercio regionale, Giovanni Da Pozzo, ha sottolineato che "il grosso malessere che momentaneamente è nel settore del commercio e del turismo si riverserà a ricaduta verso i settori della produzione" e ha auspicato che "una grande attenzione da parte del governo", poiché "comincia a esserci stanchezza psicologica negli imprenditori, che finora sta venendo fuori in proteste goliardiche ma quando subentrerà il disagio sociale il problema sarà decisamente molto più complicato". (ANSA).