Più colpiti alberghi e ristoranti, fasce donne e giovani
Una perdita di circa 12mila posti di lavoro da fine febbraio a metà settembre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, nonostante il lieve recupero durante i mesi estivi e la presenza del blocco dei licenziamenti. Lo rileva il documento presentato questa mattina dalla sezione di Trieste della Banca d'Italia relativo all'aggiornamento congiunturale sull'economia del Friuli Venezia Giulia nel primo semestre del 2020.
Come è stato spiegato nel corso della presentazione, sul saldo tra avviamenti e cessazioni dei lavoratori hanno pesato soprattutto le minori assunzioni, le quali hanno interessato maggiormente il settore alberghiero e della ristorazione.
Gli alberghi e ristoranti hanno infatti risentito maggiormente della chiusura delle attività, con le attivazioni nette che sono diminuite di oltre 320 unità ogni 1000 dipendenti, a fronte di una riduzione media di circa 40 nei restanti comparti.
Il settore delle attività ricettive, invece, ha mostrato una ripresa accentuata dall'inizio di luglio, senza tuttavia recuperare pienamente le perdite accumulate dei mesi precedenti, che alla fine del periodo sono risultate di circa 160 unità ogni 1000 occupati.
Infine, le fasce di popolazione più colpite sono state i giovani e le donne, tra le quali la perdita di posti è stata pari a circa 44 posizioni lavorative ogni 1000 dipendenti, a fronte di 34 per la componente maschile. (ANSA).
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