A Link, arrivati i barbari. Su morte lasciare indicazioni lucide
(ANSA) - TRIESTE, 03 OTT - "Stiamo vivendo una rivoluzione che non ha precedenti nella storia umana. Tante ce ne sono state, ma oggi avviene con una scala e con una velocità senza precedenti: velocità istantanea, scala globale". Una rivoluzione che "avviene con strumenti meravigliosi, ma anche spaventosi perché la facilità, la velocità con cui ciascuno di noi diventa produttore di notizia con tutta l'approssimazione del caso, è un fatto spaventoso". Ne è convinto Corrado Augias, che è intervenuto questo pomeriggio a Link, il festival del giornalismo, intervistato dalla giornalista dell'ANSA Elisabetta Stefanelli, sul suo libro 'Breviario per un confuso presente' (Einaudi).
"Solo se sappiamo quali passaggi ci sono stati perché arrivassimo qui possiamo avere possibilità di avere un po' sotto controllo quello che ci sta succedendo", sostiene Augias. "Non solo la storia degli eventi, ma anche "la storia dei passaggi umani".
Augias nel libro parla dell'arrivo dei barbari: "Sono persone con vigore, che non si rendono bene conto di cosa stiano calpestando quando lo calpestano. E' disastroso. Anche i barbari del XIV secolo distruggevano tutto con forza prorompente". Per Augias, "una delle conseguenze barbariche in cui siamo immersi è aver perso la distinzione tra sfera privata e sfera pubblica", e ha citato l'esempio dei "genitori che si fotografano con il figlio morto": "Compiono un gesto inconsapevole perché hanno perso sensazione del confine. Questa è la barbarie".
E ancora, sulla morte: "Prima bisogna azzerare il dolore, poi finire. Bisogna lasciare disposizioni lucide, precise e poi chiudere, addio, addio". (ANSA).