Presidente Udine, servono riforme strutturali per Paese
(ANSA) - TRIESTE, 15 SET - "Personalmente sono orientata a votare no al referendum, non perché sia contraria alla razionalizzazione della spesa pubblica, anzi, ma perché sono convinta che questa sia l'ennesima mossa demagogica per attrarre consenso politico, mentre abbiamo bisogno di riforme strutturali per sistemare le tante cose che non funzionano nel nostro Paese". Lo ha detto all'ANSA la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, spiegando la sua posizione in occasione del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari.
"Si parla di quantità dei parlamentari, ma non della loro qualità. Finché continueranno ad essere scelti dalle segreterie dei partiti e dunque sostanzialmente nominati, senza alcun focus sulla loro competenza - ha aggiunto - il problema della qualità della nostra classe dirigente politica non sarà risolto. Il costo dell'incompetenza è di gran lunga superiore rispetto al costo dei parlamentari che andremmo a ridurre".
Mareschi Danieli ha evidenziato che con il taglio, tra Camera e Senato, i risparmi totali sarebbero di 81,6 mln l'anno, "che, rapportato al nostro debito pubblico, significa lo 0,005% e un seicentesimo scarso di quanto spende l'Italia ogni anno solo di interessi sul debito". "Con la riforma - ha concluso - l'Italia diventerebbe il Paese dell'Ue con il minor numero di deputati in rapporto alla popolazione, e il Friuli Venezia Giulia sarebbe vieppiù penalizzato rispetto ad altri territori sul fronte della rappresentanza, passando da 20 a 12 deputati e senatori (-40%)".
(ANSA).
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