Mafia: don Ciotti, lotta è problema Paese, non migranti

Friuli Venezia Giulia
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Ricerca, per 47,3% cittadini a Nordest è fenomeno marginale

(ANSA) - TRIESTE, 1 FEB - "Come mai da 150 anni continuiamo a parlare di mafia? Oggi il problema più grave non sono i migranti, è mettere testa sulla corruzione e sulle mafie nel nostro Paese". Lo ha detto il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, a margine della plenaria di apertura di Contromafiecorruzione a Trieste. "Mai come in questo momento - ha aggiunto - dobbiamo alzare la voce quando in molti scelgono prudente silenzio". Don Ciotti ha quindi osservato che "non c'è regione d'Italia che può considerarsi esente" dalle infiltrazioni della criminalità organizzata. E che a Nordest, "ai confini", questa "fa affari".
    Secondo il rapporto LiberaIdee sulla percezione delle mafie e della corruzione a Nordest, per il 47,3% dei cittadini residenti in quest'area la presenza della mafia è marginale, mentre in un caso su cinque è considerata preoccupante ma non socialmente pericolosa. Inoltre solo il 9,3% ritiene la corruzione un fenomeno molto diffuso nella propria zona.
   

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