Convegno di Atmar a Trento, colpita soprattuto fascia 35-65 anni
(ANSA) - TRENTO, 03 DIC - "In Trentino diagnostichiamo 150-200 artriti reumatoidi. Questo significa che in provincia di Trento ci sono dai 5mila ai 6mila pazienti affetti da malattie reumatologiche, che provocano forti disagi e incidono molto negativamente sulla qualità della vita". Così Roberto Bortolotti, direttore dell'unità operativa complessa dell'ospedale Santa Chiara di Trento, in occasione del convegno organizzato a Trento dall'associazione Atmar, che rappresenta i malati reumatici trentini.
A quanto emerso, le malattie reumatiche sono patologie che interessano il 10% della popolazione di tutte le età, compresa quella pediatrica, attestandosi maggiormente tra le persone nella fascia dai 35 ai 65 anni. Si tratta di malattie croniche che non guariscono, ma possono essere fermate o rallentate se riconosciute e curate in tempo.
"La ricerca internazionale continua ad andare molto veloce - ha proseguito Bortolotti - abbiamo a disposizione farmaci che riducono sensibilmente il danno intervenendo su alcuni fattori dell'infiammazione, limitandone gli effetti".
Nell'ultimo anno, a quanto riferito da Sara Tonetta, del Santa Chiara, l'ambulatorio integrato ha gestito 57 gravidanze (alcune ancora in corso), con complicazioni limitate e quasi sempre gestibili.
"Una corretta informazione al paziente è fondamentale, anzi, serve un vero patto di fiducia tra medico e paziente, perché da queste malattie non si guarisce", ha concluso l'ex primario di reumatologia Giuseppe Paolazzi. (ANSA).