La sentenza della Corte di Appello di Torino gli ha permesso a Maximiliano Cinieri di lasciare i domiciliari ed è stata concordata una pena di 4 anni e 6 mesi. In primo grado l'uomo era stato condannato a 8 anni. Sarà il tribunale di sorveglianza a decidere come dovrà scontare la pena residua
È tornato in libertà l'astigiano Maximiliano Cinieri, 45 anni, affetto da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), accusato di usura ed estorsione. La sentenza della Corte di Appello di Torino gli ha permesso di lasciare i domiciliari e, con l'avvocato Andrea Furlanetto, è stata concordata una pena di 4 anni e 6 mesi. In primo grado in tribunale ad Asti era stato condannato a 8 anni. Sarà il tribunale di sorveglianza a decidere come dovrà scontare la pena residua.
Cinieri: “Vorrei vivere il più tranquillamente possibile”
"Vorrei vivere il più tranquillamente possibile – ha dichiarato Cinieri - Ogni stato d'animo velocizza questa malattia terribile". Il 27 luglio l'uomo sarà ricoverato a Milano per verificare la sua idoneità all'accesso di cure sperimentali per la SLA. "Mi auguro - aggiunge - di essere idoneo e che possa funzionare, per aiutare a combattere il peggioramento dello stato del mio corpo. In ogni caso spero possa servire in futuro per studi specialistici. Durante ogni esame ho donato il mio sangue, per permettere agli studi di andare avanti".