Nella tarda mattinata di oggi la quota neve salirà a mille metri, nel pomeriggio è previsto un miglioramento del tempo. Anche la prossima notte sarà molto fredda
Neve fino a quote collinari, temperature a -20 in montagna, grandinate e vento in Piemonte. Questa è la coda dell'inverno che in pratica non c'è stato, con 111 giorni di siccità. Dopo le grandinate e le tempeste di vento di ieri pomeriggio, con danni alle coltivazioni tra le province di Cuneo e Torino, termometro in picchiata nella scorsa notte: la minima è stata di 4.5 gradi nel centro di Torino, 0,7 a Cuneo città. (IL METEO NEL WEEKEND)
Le temperature
Molto rigide le minime in montagna: -24,9 sul Monte Rosa, -19 a Ceresole Reale (in provincia di Torino) nel parco del Gran Paradiso, -18,2 a Bardonecchia (in provincia di Torino) in Valle di Susa. Nella tarda mattinata di oggi la quota neve salirà a mille metri, nel pomeriggio è previsto un miglioramento del tempo. Anche la prossima notte sarà molto fredda. Inoltre, la strada statale 21 "del Colle della Maddalena" è stata chiusa questa mattina al transito nel tratto compreso tra Argentera e il confine di Stato a causa delle precipitazioni nevose. Verrà riaperta - informa Anas - "non appena saranno ripristinate le condizioni di piena sicurezza per la circolazione".
La situazione nel Casalese
La grandinata che si è abbattuta ieri nel Casalese, a macchia di leopardo, ha colpito in particolare Sala, Camino, Murisengo, Alfiano Natta, Villadeati danneggiando più gravemente i mandorli in piena fioritura. Lo evidenzia la Coldiretti di Alessandria. "Dopo mesi di siccità, la grandine è l'evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che provoca nei campi poiché distrugge le colture già pronte alla raccolta in campo ma anche i fiori sulle piante", fa notare il presidente provinciale Mauro Bianco. "Risulta fondamentale la protezione delle reti antigrandine che tuttavia non sono ancora sufficientemente diffuse. - sottolinea Bianco - Ricordiamo che il moltiplicarsi di eventi estremi ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne". La quantità di pioggia caduta, invece, è insufficiente dopo la lunghissima siccità: la Coldiretti alessandrina esprime "forte preoccupazione per la mancanza di riserve idriche e per gli abbassamenti dei livelli di falda e della portata dei corsi d'acqua, elementi fondamentali per garantire l'irrigazione estiva delle colture".
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