La donna per gli inquirenti non poteva vestirsi come voleva, era costretta a mangiare in una stanza separata dagli uomini, non era libera di decidere nulla e nemmeno di guardare la televisione
La procura di Torino ha chiesto di condannare a due anni di carcere un imam accusato di aver vessato e maltrattato la moglie. La donna per gli inquirenti non poteva vestirsi come voleva, era costretta a mangiare in una stanza separata dagli uomini, non era libera di decidere nulla e nemmeno di guardare la televisione, e se tentava di opporsi veniva insultata e, a volte, picchiata. L'uomo ha sempre negato le accuse.
La vicenda
"Anche se molti comportamenti per la cultura araba possono essere considerati normali, in questo caso travalicano il limite ed assumono una rilevanza penale", ha spiegato l'accusa in aula come riporta il dorso torinese del quotidiano la Repubblica. La donna sarebbe stata costretta a sposarsi senza poter scegliere il futuro marito, in un matrimonio combinato avvenuto in Marocco. In seguito l'uomo aveva deciso di trasferirsi in Italia.