Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale “Cipro. Crocevia delle civiltà”, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino
Apre al pubblico il 16 ottobre la mostra “Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto” a cura di Daniela Ferret presso la Pinacoteca Agnelli, con la collaborazione della Fondazione Maeght e MondoMostre. Alla GAM, Galleria Civica d'arte moderna e contemporanea, esposte le opere di Claudio Parmiggiani.
Mostre a ottobre 2021
Claudio Parmiggiani alla GAM
Alla GAM, Galleria Civica d'arte moderna e contemporanea, dal 29 settembre Claudio Parmiggiani in VideotecaGam. Allestito fino al 6 febbraio 2022, il percorso indaga la ricerca dell'artista a partire da tre lavori, Delocazione, unica opera video realizzata da Parmiggiani, prodotta da Art/Tapes/22 di Firenze nel 1974, insieme alla stampa fotografica su tavola Delocazione 2 del 1970, e ad Autoritratto del 1979, una silhouette d'ombra riportata su tela, provenienti dalla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.
“Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto” alla pinacoteca Agnelli
Apre al pubblico il 16 ottobre la mostra "Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto" a cura di Daniela Ferret presso la Pinacoteca Agnelli con la collaborazione della Fondazione Maeght e MondoMostre. Con questa esposizione il nuovo parco pensile del Lingotto accoglie sino al 13 febbraio 2022 nove opere di alcuni dei massimi scultori del Novecento, abitualmente ospitate negli splendidi giardini del celebre museo di Saint-Paul-de-Vence. L'allestimento della mostra e delle sculture è curato da Marco Palmieri. Le sculture della Fondazione Maeght rappresentano una raffinata scelta di lavori di grandi artisti del secolo scorso, molti dei quali intimi amici della coppia di collezionisti e mercanti d'arte francesi: una scultura e una lamiera di Miró e due bronzi di Zadkine e Jean Arp cui si affiancono opere molto importanti di Riopelle, Claude Viseux, Norbert Kricke e Barbara Hepworth.
“Sei pittori” a Pavarolo
Il Museo Studio Felice Casorati ospiterà le opere dei "6 pittori" di Torino, artisti che si sono formati alla scuola privata di pittura di Felice Casorati (1883-1963), e che per il breve periodo, tra il 1928 e il 1931, seguirono un percorso artistico comune. Esporranno anche 6 artisti contemporanei, selezionati grazie al contributo dei curatori Giuseppe Arnesano, Davide Gambaretto, Federica Maria Giallombardo, Sergey Kantsedal, Matteo Mottin e Simona Squadrito: sono Luca Ceccherini (Arezzo, 1993), Sebastiano Impellizzeri (Catania, 1987), Giuseppe Mulas (Alghero, 1995), Ottavia Plazza (Alessandria, 1992), Giulio Saverio Rossi (Massa, 1988) ed Alan Stefanato (Trieste, 1992). La mostra è organizzata dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con l'Archivio Casorati, il Comitato Scientifico Studio Museo Casorati, presieduto da Francesco Poli, l'Associazione Plug In, con il coordinamento della sindaca Laura Martini. L'esposizione - allestita nel Museo Studio Felice Casorati, a Casa Casorati e nelle Project Room, luoghi riconvertiti a spazi espositivi, all'interno del borgo di Pavarolo (Torino) - rimarrà aperta ogni domenica, dal 10 ottobre al 21 novembre, con orario 14-18, sempre a ingresso gratuito. Il nuovo progetto, a cura di Société Interludio, in linea con le mostre realizzate negli ultimi anni, vuole mantenere vivo il dialogo tra la memoria di quei luoghi, dove ha vissuto e lavorato Felice Casorati, e gli artisti invitati a esporre.
“Photocall” al Museo Nazionale del Cinema
Una grande mostra fotografica che racconta oltre un secolo di cinema italiano attraverso i volti dei protagonisti che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Visitabile al Museo Nazionale del Cinema “Photocall. Attrici e attori del cinema italiano”, un viaggio nella memoria filtrato dall'obiettivo della macchina fotografica, tra ritratti in studio e scatti rubati, foto di scena sul set e servizi giornalistici. Oltre 250 riproduzioni fotografiche fine art, 71 stampe originali e più di 150 scatti presenti nelle video gallery: questi i numeri della mostra alla Mole Antonelliana aperta fino al 7 marzo 2022.
“Vogliamo tutto” alle OGR
Il tema del lavoro sarà al centro di "Vogliamo tutto", collettiva a cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi, in programma a Torino dal 25 settembre negli spazi di OGR Officine Grandi Riparazioni. Un percorso allestito fino al 16 gennaio 2022 sulla trasformazione del lavoro nel contesto post-industriale e digitale, tra coscienza e disillusione, precarietà e riscatto, che prende le mosse e il titolo da "Vogliamo tutto", romanzo di Nanni Balestrini sulla lotta operaia a Torino pubblicato 50 anni fa, nel 1971: a riflettere su condizioni, sfide e criticità presenti nel mondo dell'occupazione contemporanea sono stati chiamati 13 artisti, Andrea Bowers, Pablo Bronstein, Claire Fontaine, Tyler Coburn, JeremyDeller, Kevin Jerome Everson, LaToya Ruby Frazier, Elisa Giardina Papa, Liz Magic Laser, AdamLinder, Sidsel Meineche Hansen, Mike Nelson, Charlotte Posenenske, che per l'occasione costruiscono un ideale ponte tra quella pubblicazione e ciò che accade oggi. Attraverso installazioni, sculture, video e performance (in perfetto dialogo con il complesso industriale di fine Ottocento delle OGR), gli artisti non vogliono certo proporre facili soluzioni ma solo spingere il singolo fruitore a interrogarsi sulla propria posizione lavorativa ripensandola anche alla luce di una dimensione più collettiva.
“Cipro. Crocevia delle civiltà” ai Musei Reali
Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale “Cipro. Crocevia delle civiltà”, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino dal 29 giugno al 9 gennaio 2022, realizzata in collaborazione con l'Università di Torino, con il patrocinio della Città di Torino e della Regione Piemonte e il sostegno di Fondazione Crt, Reale Mutua, Giubileo e Ribes Solutions. Curata da Luca Bombardieri, docente dell'ateneo torinese, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali, la mostra si delinea intorno alla più importante collezione cipriota italiana, largamente inedita, ed è arricchita da prestiti unici per la prima volta in Italia provenienti da importanti istituzioni straniere, tra cui il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Fitzwilliam Museum di Cambridge, il Medelhavetmuseet di Stoccolma, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e il Museo di Cipro a Nicosia.
“Bernard Damiano, dal Piemont a Paris - dal Piemonte a Parigi” a Savigliano
A Savigliano visitabile la mostra "Bernard Damiano, dal Piemont a Paris - dal Piemonte a Parigi". Allestita nel Refettorio del Museo Civico, espone fino al 7 novembre una trentina di opere pittoriche dell'artista di origini cuneesi ma attivo in particolare all'estero, tra Nizza e Parigi. Un omaggio ad un pittore poco noto nel panorama italiano che ripercorre tutte le sue fasi artistiche. Si parte dal primo periodo, 1970/1975, quando era ancora forte in Damiano l'influenza del movimento pittorico parigino definito CoBrA, per passare poi, con la sezione più corposa della mostra, al periodo più felice e pittoricamente fervido di Damiano tra il 1985 / 2000 dopo la grande esposizione organizzata per lui a Milano nel 1986 da Giovanni Testori presso la Compagnia del Disegno. Tre i temi trattati dalle opere di questo periodo: Paesaggi, Nudi, Temi religiosi. L'ultima parte della mostra raccoglie le opere fatte dopo il 1990, quando Damiano ebbe un ritorno a una religiosità spesso influenzata dalla letteratura popolare, dai vangeli apocrifi e che seppe trasmettere attraverso grandi e piccole opere, sia ad olio che guaches di grande effetto. Presente in molti cataloghi e testi di grandi critici. Damiano (1926-2000) ha esposto in tutto il mondo dal Canada a Cipro, da Mosca a Milano, Malta, Parigi, Nizza e Sanremo. Una sua statua, raffigurante il vescovo Fulbert, si trova davanti alla Cattedrale gotica di Chartres, nella Valle della Loira, commissionata del Governo Francese.
“Come parla un ritratto” ai Musei Reali
Fino al 7 novembre i ritratti tornano protagonisti ai Musei Reali di Torino con la mostra "Come parla un ritratto. Dipinti poco noti dalle collezioni reali", nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda. Nata da un'idea sviluppatasi nel corso di un progetto didattico-formativo avviato nel 2018 con l'Università di Torino, la mostra si concentra sui temi della ritrattistica e sulla vivacità della cultura figurativa alla corte sabauda. Tra modelli internazionali, da Tiziano a Clouet, da Van Dyck a Meytens, suggestioni e reinterpretazioni locali, la mostra propone uno scorcio storico nuovo attraverso la rappresentazione del potere e dei legami familiari. Articolata in 4 sezioni tematiche, 'L'immagine del potere', 'La corte femminile', 'Legami di famiglia. L'infanzia' e 'Alleanze internazionali', l'esposizione ripercorre tre secoli di storia, illustrando le strategie diplomatiche elaborate dalle corti, il valore dei ritratti femminili come omaggio al potere, le 'istantanee' familiari inviate a corte per possibili alleanze matrimoniali e le immagini dei bambini, simbolo di una fanciullezza messa in mostra e nello stesso tempo negata.