Il sequestro è stato eseguito per presunte irregolarità di gestione su oltre 100mila metri cubi di rifiuti terrosi. L’inchiesta si è concentrata sulle movimentazioni dal 2017 sino al 2021
Un impianto di trattamento di terre e rocce da scavo è stato sequestrato a Novara per presunte irregolarità di gestione su oltre 100 mila metri cubi di rifiuti terrosi. Il provvedimento, disposto da un gip del tribunale cittadino, è stato eseguito dal gruppo di Polizia Giudiziaria Ambiente della Procura di Novara e dai carabinieri forestali: è stata contestata la reiterata violazione delle disposizioni autorizzative. Il rappresentante legale della società è stato segnalato all'autorità giudiziaria.
L’inchiesta
L'attività di indagine, avviata alcuni mesi fa, era finalizzata a ricostruire l'origine e destinazione finale dei rifiuti trattati dall'azienda. L'inchiesta si è concentrata sulle movimentazioni di rifiuti, in entrata e uscita, dal 2017 sino all'inizio del 2021. Secondo gli investigatori venivano introdotte in azienda, e in seguito immesse sul mercato, terre e rocce da scavo senza che fosse ricostruibile la piena tracciabilità di origine e di destinazione di ampia parte del materiale. Inoltre la gran parte delle terre lavorate e dopo vendute, risultavano prive di documentazione analitica che ne potesse attestare la piena conformità e l'avvenuto recupero. Il fascicolo è aperto per gestione illecita di rifiuti, miscelazione illecita di rifiuti e mancata ottemperanza alle prescrizioni: la società è regolarmente autorizzata alla raccolta e trattamento di terre, ma per una parte del materiale avrebbe operato in maniera difforme.