Le forze dell'ordine hanno risposto con lanci di lacrimogeni. Gli attivisti hanno anche tentato di dar fuoco alle recinzioni
Una ventina di No Tav la scorsa notte hanno lanciato petardi, razzi e fuochi d'artificio contro il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte, in Valle di Susa (Torino). Le forze dell'ordine hanno risposto con lanci di lacrimogeni. Gli attivisti hanno anche tentato di dar fuoco alle recinzioni poste di fronte al cancello centrale del cantiere, ma la polizia ha respinto i responsabili e spento i roghi con gli idranti.
La polizia, con il supporto degli esperti della scientifica, è ora al lavoro per identificare i responsabili, circa una cinquantina di persone travisate, probabilmente riconducibili ad aree antagoniste e anarchiche, anche attraverso l'analisi dei video e delle immagini delle telecamere della zona.
Tre giorni di protesta
L’azione è arrivata al termine del primo dei tre giorni di "lotta, musica e balli" voluti dai No Tav per ribadire le ragioni della lotta contro un'opera che definiscono "simbolo di devastazione e stupro della terra valsusina". Dopo il ritrovo in Località Gravella, dove hanno allestito un campeggio, i manifestanti hanno raggiunto le recinzioni del cantiere lungo i sentieri tra i boschi. Quindi, intorno alla mezzanotte, sono entrati in azione, come ricostruito dalla Questura di Torino.
Intanto, domani giungerà a Chiomonte il leader della Lega, Matteo Salvini: "Porterò il mio saluto e il mio ringraziamento a tutte le forze dell'ordine impegnate in zona", scrive su Twitter il segretario del Carroccio, che torna in Val di Susa dopo due anni per ribadire che "l'opera sa da fare".
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