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Caso Elena Ceste, secondo la difesa del marito mancano dei reperti al tribunale di Asti

Piemonte

Eugenio D'Orio, biologo forense, e Davide Cannella, investigatore privato, hanno effettuato un'attività ispettiva e hanno presentato formale esposto chiedendo l'invio di ispettori ministeriali

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Alcuni reperti del caso Elena Ceste sono spariti dal tribunale di Asti, questo quanto sostengono gli investigatori della Falco investigazioni, l'agenzia di Lucca che da alcuni mesi ha ripreso le indagini per conto del marito, Michele Buoninconti, condannato in via definitiva a trent'anni per l'omicidio della donna. Eugenio D'Orio, biologo forense, e Davide Cannella, investigatore privato, se ne sono accorti effettuando una attività ispettiva sui reperti e hanno presentato formale esposto chiedendo l'invio ad Asti di ispettori ministeriali.

I legali: “Viene meno la possibilità di esercitare i diritti alla difesa”

"Venendo meno i reperti viene di conseguenza meno la possibilità di esercitare i diritti alla difesa, come previsto dall'articolo 24 della Costituzione", sostengono i difensori di Buoninconti, che intendono far riaprire le indagini sull'omicidio della donna. Elena Ceste scomparve da casa il 24 gennaio 2014. Il corpo venne ritrovato nove mesi dopo in un canale interpoderale. Il marito venne arrestato il 29 gennaio 2015.