Il dato emerge da un sondaggio realizzato su un campione di esercenti associati. “Le nostre imprese sono allo stremo”, sottolinea Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino
Secondo un sondaggio di Confartigianato Torino, a seguito del prolungato stop dovuto all’emergenza coronavirus un'impresa artigiana su tre sta valutando la chiusura definitiva dell'attività. Il sondaggio è stato realizzato su un campione di imprese associate, un terzo del quale ha fatto domanda per il finanziamento fino a 25mila euro previsto dal Governo, mentre gran parte del campione ha richiesto la moratoria su mutui e finanziamenti in corso.
Le parole del presidente di Confartigianato Torino
"I danni della pandemia sulle micro e piccole imprese artigiane sono incalcolabili. Una discreta fetta dei nostri associati ha provato a chiedere il prestito di 25mila euro a garanzia statale, che doveva essere erogato in 48-72 ore. In realtà i nostri artigiani si ritrovano a doversi misurare con vincoli burocratici e lungaggini che rallentano la concessione del credito e devono attendere fino ad un mese di tempo", commenta Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino. "Questo meccanismo di erogazione dovrebbe essere veloce e immediato, quasi automatico, soprattutto per il finanziamento a 25 mila euro garantito al 100% dallo Stato e per il quale dovrebbe esserci per decreto un automatismo. Le nostre imprese sono allo stremo", osserva. Secondo De Santis "c'è il reale rischio che, nella fase 2, le nostre imprese non abbiano le risorse per rialzare le serrande e per affrontare tutte le indicazioni sanitarie per contrastare la diffusione del virus".