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Coronavirus Piemonte, Alberto Cirio: "In Rsa fatto tamponi a metà degli ospiti"

Piemonte
Alberto Cirio (Lapresse)

Così il governatore sul tema delle risorse per la riapertura e la fase 2: "Incalziamo il governo centrale perché quando leggiamo le risorse che intende mettere in campo la Germania e poi leggiamo quelle in Italia dobbiamo stare molto attenti"

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"Il 23 febbraio, a 24 ore dal primo caso di Codogno, ho firmato un'ordinanza insieme al ministero della Salute che vietava l'ingresso in tutte le Rsa a tutti i parenti degli ospiti. In quella data ho ordinato una sanificazione e prescritto una serie di comportamenti per gli operatori sanitari", quindi "dal primo giorno l'attenzione su questo tema è stata altissima". Lo ha detto il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, su 7Gold. Sul numero dei tamponi nelle Rsa "dovremmo essere a metà di tutti gli ospiti" perché in presenza di casi positivi, abbiamo chiesto di eseguire tamponi a tutta la struttura e "abbiamo creato due task force mobili con infermieri che intervengono nelle Rsa in pronto intervento". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

"Incalziamo governo su risorse Fase 2"

Sul tema delle risorse per la riapertura e la Fase 2, Cirio ha aggiunto: "Incalziamo il governo centrale perché quando leggiamo le risorse che intende mettere in campo la Germania e poi leggiamo quelle in Italia dobbiamo stare molto attenti perché non riusciremo a vedere neanche da lontano il loro sviluppo". 

"Mettere in quarantena la burocrazia"

"Abbiamo messo in quarantena le persone, ma dobbiamo mettere in quaranta la burocrazia", ha poi aggiunto Cirio, sottolineando: "Dobbiamo avere un anno a burocrazia zero". "Se non abbiamo burocrazia zero è inutile avere pochi o tanti soldi, abbiamo bisogno di darli subito alle famiglie, alle imprese - ha aggiunto -. Se facciamo misure economiche per cui forse gli daremo qualche soldo a settembre, allora avremo unito alla tragedia sanitaria del Coronavirus anche quella economica".