“Invito quindi tutti ad adottare le cautele necessarie ma a non cadere nella psicosi", ha aggiunto la sindaca di Torino durante il pranzo con la comunità cinese alla quale la giovane ha segnalato l'accaduto
Una ragazza di origini cinesi, che da Cuneo stava viaggiando a bordo di un autobus verso Torino, è stata fatta sentire non gradita a bordo del mezzo pubblico ed è stata spinta a scendere dal pullman. La giovane, che non avrebbe una buona padronanza dell'italiano, non ha sporto denuncia ma ha riferito l'accaduto alla comunità cinese di Torino. Il fatto, avvenuto nei giorni scorsi, è emerso oggi durante il pranzo della sindaca Chiara Appendino e dell'assessore ai Diritti, Marco Giusta, presso il ristorante cinese Didu di Torino in compagnia dei rappresentanti della comunità cinese della città. (LO SPECIALE - LA DIRETTA)
Appendino: "Non cadere nella psicosi"
"Mi è stato evidenziato il caso di una ragazza che è stata fatta sentire persona non gradita e spinta a scendere da un autobus – ha affermato Appendino - Ma a Torino non abbiamo avuto altri episodi di razzismo e di questo voglio ringraziare i torinesi. Questa attenzione che oggi noi stiamo richiamando in realtà c'è già. A Torino - ha ribadito la prima cittadina - non ci sono stati episodi di razzismo, ma il periodo di convivenza con quello che sta accadendo a livello globale credo non sarà breve. Invito quindi tutti ad adottare le cautele necessarie ma a non cadere nella psicosi".
Il pranzo con la comunità cinese
"Per il coronavirus ci sono cautele di cui tutti dobbiamo tenere conto. Ma non è il caso di avere paura di chi vive nella nostra città, perché questo può portare ad azioni di razzismo" ha poi affermato Appendino durante il pranzo. "L'irrazionalità della paura è comprensibile, ma faccio appello ai torinesi di essere razionali. Abbiamo voluto dare un segnale di vicinanza alla Cina e al difficile momento che sta vivendo, ma soprattutto alla nostra comunità cinese a Torino. Essere qui oggi in un ristorante cinese è come essere in un ristorante italiano, le precauzioni valgono per tutti". La sindaca ha poi ricordato che "con orgoglio a Torino si è celebrato il Capodanno Cinese. Ognuno di noi deve adottare comportamenti a tutela degli altri. Questo vale per la comunità cinese ma anche per noi, perché facciamo parte della stesa città. Ci sono indicazioni chiare del ministero: invitiamo tutti i torinesi a informarsi e seguirle, ma non cadiamo nel tranello della paura, che crea solo muri di diffidenza e psicosi di cui non abbiamo bisogno".
La Federazione Nazionale Italia Cina: “Lavoriamo per la sicurezza”
La comunità cinese di Torino è impegnata per "garantire la massima sicurezza" ai cittadini, ha sottolineato Paolo Hu Shaogang, presidente della Federazione Nazionale Italia Cina che a Torino e in Piemonte coordina 14 associazioni cinesi. "Stiamo lavorando con tutte le associazioni - ha spiegato Hu - per garantire la massima sicurezza alla città. A tutte le persone che sono rientrate in questi giorni dalla Cina noi garantiamo la possibilità di rimanere a casa 15 giorni, sebbene siano più che sane e stiano molto bene. È una garanzia che noi diamo a tutti gli amici torinesi, invitandoli ad avvicinarsi a noi e alle nostre attività con fiducia".