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Torino, tenta di investire un poliziotto: arrestato dopo inseguimento

Piemonte
Foto di Archivio

Per fermarne la folle corsa del 40enne, poi arrestato, ci sono volute una decina di volanti: sei gli agenti costretti a ricorrere alle cure dei sanitari perché feriti

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Non si ferma all'alt della polizia e, dopo un lungo inseguimento per le vie di Torino, cerca di investire un agente, costretto a sparare un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio. L'uomo di 40 anni è stato arrestato e ora è accusato di tentato omicidio. Per fermarne la folle corsa ci sono volute una decina di volanti: sei gli agenti costretti a ricorrere alle cure dei sanitari perché feriti.

La dinamica dei fatti

L'inseguimento è scattato nella zona sud del capoluogo piemontese quando l'uomo, alla guida di una Ford Fiesta senza patente non si è fermato all'alt della polizia, impegnata in servizi di controllo del territorio. Il tentativo di investire l'agente in piazza Bengasi, poi la fuga è proseguita in via Genova, dove una volante si è schiantata contro un autobus fuori servizio. L'uomo aveva nascosto sotto il sedile una bustina di marijuana e si è rifiutato di sottoporsi ai controlli per abuso di alcol e stupefacenti. Tra le accuse nei suoi confronti, anche lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Fsp Polizia di Stato: "Ora pena esemplare" 

"Massima solidarietà ai sei poliziotti rimasti feriti a Torino, due in modo molto serio, durante l'inseguimento del folle che ha scatenato il panico in piena città, cercando di uccidere un collega". Così Valter Mazzetti, segretario generale dell'Fsp Polizia di Stato, che chiede una "pena esemplare" perché "la vita di un servitore dello Stato deve pur valere qualcosa". "Quotidianamente, da nord a sud, si verificano episodi di allarmante gravità - aggiunge - che testimoniano un assoluto senso di impunità così tanto diffuso da spingere oltre ogni limite troppe persone, convinte di riuscire a farla franca in barba allo Stato e alle sue leggi, calpestando ogni minimo rispetto per l'incolumità degli operatori delle Forze dell'ordine e, anzi, attentando alla loro vita. Questo stato di cose può cambiare solo se si lavorerà per affermare con forza una maggiore cultura della legalità e il rispetto per chi rappresenta le istituzioni, e in questo senso la reale e concreta punizione di chi viola la legge è fondamentale".