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Torino, alle Molinette un musicista suona mentre viene operato al cervello. FOTO

Piemonte
L'operazione (ANSA)

L'uomo è stato operato da sveglio con la tecnica "asleep-awake", che consente una exeresi massimale con minimi rischio di deficit neurologici permanenti attraverso il monitoraggio delle funzioni del paziente

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Un musicista di 35 anni, Alan Brunetta, ha suonato chitarra e tamburello in sala operatoria, alternando il repertorio proposto dalla neuropsicologa a momenti di improvvisazione mentre veniva operato al cervello per un tumore. L'uomo è stato operato da sveglio, alle Molinette della Città della Salute di Torino, con la tecnica "asleep-awake", che consente una exeresi massimale con minimi rischio di deficit neurologici permanenti attraverso il monitoraggio delle funzioni del paziente. L'intervento, durato cinque ore, è perfettamente riuscito. 

L'operazione

Il musicista aveva un tumore esteso a livello del lobo temporale e insulare destro; oltre a salvargli la vita, l'intervento richiedeva di preservare le sue abilità creative e di improvvisazione musicale. L'equipe di Neurochirurgia - diretta dal professor Diego Garbossa - ha pianificato col paziente l'intervento, eseguito in collaborazione con i medici dell'Anestesia e Rianimazione 2 ospedaliera diretta da Roberto Balagna e con gli psicologi della Psicologia clinica e oncologica universitaria diretta dal professor Giuliano Geminiani. Dopo la prima fase in narcosi, durante la quale è stato eseguito l'accesso chirurgico, il paziente è stato risvegliato in sala e si è proceduto con il "brain mapping", al fine di identificare un'area corticale "safe" da cui iniziare ad aggredire la lesione. Non è la prima volta che l'equipe del professor Garbossa, composta da Antonio Melcarne, Matteo Monticelli, Filippo Veneziano Santonio e Pietro Zeppa utilizza la awake surgery, la chirurgia a paziente sveglio, per testare le "funzioni superiori" dell'essere umano in sala operatoria durante la rimozione di lesioni celebrali.

La spiegazione del direttore del reparto di neurochirurgia

Il professor Diego Garbossa, direttore del reparto di neurochirurgia universitaria dell'ospedale Molinette di Torino, ha spiegato altri dettagli circa l'operazione: "Un intervento del genere non è usuale e richiede una collaborazione completa del paziente. Il soggetto è stato addormentato per la prima fase dell'operazione, poi è stato risvegliato per testarne le funzioni cerebrali. In casi particolari come questo, quando si tratta di musicisti professionisti con funzioni da tenere sotto controllo e testare in tempo reale, si richiede al paziente di suonare durante l'intervento".