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Omicidio Rosboch, Cassazione conferma le condanne a Defilippi e Obert

Piemonte

Il delitto risale al gennaio del 2016. Secondo l’accusa, l’insegnante 49enne Gloria Rosboch voleva denunciare Gabriele Defilippi per una truffa da 187 mila euro 

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La Cassazione ha confermato le condanne inflitte all’ex alunno Gabriele Defilippi, a 30 anni, e all'amico Roberto Obert, a 18 anni e 9 mesi, per l'omicidio di Gloria Rosboch, l'insegnante 49enne di Castellamonte (Torino) uccisa nel gennaio del 2016. La prima sezione penale della Cassazione ha respinto i loro ricorsi e confermato la sentenza della Corte d'assise d'appello di Torino del 14 dicembre dello scorso anno.

L'omicidio

Secondo la ricostruzione del pm Giuseppe Ferrando, Gloria Rosboch voleva denunciare Defilippi per una truffa da 187 mila euro. Per l'accusa il ragazzo convinse la donna a versargli 187 mila euro in cambio della promessa di una nuova vita, in Costa Azzurra. Quando lei - come ricostruito dalle indagini - si accorse del raggiro, chiese la restituzione della somma. Poco dopo la donna scomparve da Castellamonte, il 13 gennaio 2016 e circa un mese dopo, il 19 febbraio, il suo corpo fu ritrovato nella cisterna di una discarica abbandonata nelle campagne di Rivara. L'autopsia rivelò che era stata strangolata.

Il processo

Defilippi ammise di aver ucciso la donna. Anche in primo grado è stato condannato a 30 anni, in una delle prime udienze davanti al gup di Ivrea si dichiarò unico responsabile. Obert, condannato in primo grado a 19 anni, ha ricevuto in appello un leggero sconto di pena. La Suprema Corte ha accolto le richieste del pg di Cassazione Pina Casella, che nella sua requisitoria ha chiesto la conferma della condanna, ritenendo che quello di Gloria Rosboch sia stato un delitto lucido ed efferato, studiato nei minimi dettagli.

Le parole del legale dei genitori della vittima

"I genitori di Gloria sono soli e sono stanchi ma almeno oggi è stata messa la parola fine a questa terribile vicenda per la quale non credo possa esserci perdono. Quanto a Defilippi, nessuno vuole vendetta ma ci aspettiamo che sconti il giusto". Così l'avvocato Stefano Caniglia, difensore dei genitori di Gloria Rosboch.