Il giovane sarebbe dovuto ripartire verso il proprio Paese d’origine dall’aeroporto di Milano-Malpensa nel pomeriggio di ieri. Il ragazzo è stato inoltre rilasciato dal Cpr, dove era trattenuto da più di due mesi
L'intervento in extremis di un giudice di pace e del garante del Comune di Torino, Monica Cristina Gallo, avvenuto in seguito a un ricorso presentato dall’avvocato difensore, ha permesso di evitare il rimpatrio non legittimo di un migrante 19enne originario del Gambia. È successo ieri nel capoluogo piemontese. L’imbarco su un volo in partenza dall’aeroporto di Malpensa era in programma alle 17, ma il provvedimento è stato sospeso alle 11.30. Inoltre, il giovane è anche stato rilasciato dal Cpr (ossia il Centro di permanenza per i rimpatri), dove era trattenuto da più di due mesi.
La vicenda del giovane
Il giovane, da tempo seguito dai servizi sociali e coinvolto in programmi e iniziative per il suo inserimento, era stato portato al Cpr perché, pur avendone i requisiti, non era ancora riuscito a ottenere un permesso di soggiorno a causa di un ritardo nelle comunicazioni con il Gambia. Prima di arrivare in Italia, il 19enne aveva trascorso un periodo nei campi di detenzione in Libia.
Il tribunale per i minorenni, tempo addietro, aveva inoltre sancito che il ragazzo era meritevole di un percorso di inserimento anche dopo il compimento dei diciotto anni. In quell'occasione era stata applicata una misura introdotta nel 2017 dalla cosiddetta “legge Zampa” per i minori stranieri non accompagnati. Il nordafricano era stato collocato in una comunità di accoglienza e, in virtù della decisione dei giudici, aveva diritto al permesso di soggiorno. Essendo privo di passaporto, era però necessaria l'identificazione formale da parte delle autorità del Paese d’origine. Mentre aspettava la comunicazione, gli era stato notificato un provvedimento di espulsione convalidato da un giudice di pace. La nota dal Gambia era arrivata quando ormai era trattenuto al Cpr.
Le parole dell’avvocato del 19enne
L'allontanamento dall'Italia (che più avanti verrà discusso nel merito) è stato sospeso ieri dopo un ricorso dell’avvocato del 19enne gambiano. La garante del Comune di Torino ha fornito al giudice i documenti necessari (compresa la ricostruzione del percorso di inserimento del giovane) per chiarire la situazione. Il legale ha poi commentato: "Il caso del giovane del Gambia dimostra la necessità di svolgere esami approfonditi delle singole posizioni dei soggetti destinatari di provvedimenti di espulsione e trattenuti nei Cpr. Cosa che a volte non viene fatta adeguatamente. La direttiva che detta le regole dei procedimenti di allontanamento prescrive un esame approfondito caso per caso. Sancisce, per esempio, che la detenzione amministrativa a fini espulsivi deve essere l'ultima 'ratio', e consente il rilascio di un permesso di soggiorno ai cittadini stranieri, pur irregolari, quando sussistono motivi umanitari o di altra natura che sconsiglino l'allontanamento".