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Corteo del primo maggio a Torino, la polizia carica sui No Tav

Piemonte
Foto di archivio

I manifestanti, un centinaio, si sono raggruppati in piazza Vittorio già dalle prime ore della mattina. Due manifestanti e un poliziotto sono rimasti feriti nei tafferugli

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Sono stati 35 mila, secondo i dati forniti dalla Questura, i partecipanti al corteo del Primo maggio a Torino, durante il quale si sono registrate alcune tensioni. La fase più difficile in via Roma all'angolo con via Bertola, dove la polizia ha bloccato, con una carica, un gruppo di No Tav che ha tentato di raggiungere piazza San Carlo mentre era ancora in corso il comizio dei sindacati. Contro le forze dell'ordine sono state lanciate bottiglie, aste di bandiera e altri oggetti contundenti. I No Tav sono stati portati indietro di due isolati rispetto a piazza San Carlo, dove si è tenuto il comizio sindacale. Le forze dell'ordine hanno poi fatto passare i No Tav e i Cobas e alcune decine di manifestanti hanno occupato il palco in piazza San Carlo diverso tempo dopo la fine del comizio. Durante gli scontri un poliziotto e due manifestanti sono rimasti feriti e sono stati portati in ambulanza in ospedale, ma le loro condizioni non sono gravi, secondo quanto si apprende da fonti del 118. Nei tafferugli altre persone sono rimaste contuse o lievemente ferite ma non si sono fatte medicare. (LA DIRETTA DEI CORTEI IN ITALIA). 

Le parole di Matteo Salvini

"Ho visto che anche oggi durante le manifestazioni non sono mancati i cretini dei centri sociali che hanno fatto a botte con Polizia e Carabinieri", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini in un comizio elettorale a Tarquinia in merito agli scontri a Torino. Salvini si è detto "orgoglioso di rappresentare le forze di polizia, che sono il meglio di questo paese".

Il commento di Sergio Chiamparino

"Purtroppo anche questa volta c'è chi ha cercato di trasformare la manifestazione in una prova di forza attraverso continue provocazioni e prevaricazioni - commenta il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino -. Un atteggiamento che anche oggi ha trovato la ferma reazione delle forze dell'ordine e la determinazione a sfilare di forze politiche come il PD, da sempre protagoniste del primo maggio, a cui va la mia solidarietà ed il mio grazie". Chiamparino, candidato dal centrosinistra al secondo mandato da presidente, rivolge "un forte e caloroso ringraziamento alle forze dell'ordine e ai sindacati che, ognuno per la propria parte, si sono impegnati perché anche questo primo maggio fosse un momento di festa e di confronto di opinioni, con al centro il tema del lavoro nei suoi diversi aspetti".

La protesta prima della manifestazione

"È lo spezzone del Pd o della polizia? Forse qualcuno ha pensato che non si possa sfilare al primo maggio. Togliete la polizia da qui”, queste le parole dello speaker dello spezzone dei No Tav prima dell'inizio del corteo. I manifestanti, un centinaio, si sono raggruppati in piazza Vittorio già dalle prime ore della mattina. Davanti a loro si è subito schierata la polizia. Lo speaker dei No Tav, in fondo al corteo, ha annunciato: "Vogliamo arrivare anche noi fino in fondo, in piazza San Carlo, per portare alla città le nostre idee di un movimento che è molto più moderno di quanto lo vogliano far passare".

Tensioni anche con i manifestanti del Pd

L'atmosfera resta tesa in coda al corteo dove è presente il furgone con le bandiere del Pd e lo spezzone del movimento No Tav dal quale sono partiti insulti, spintoni e accuse: "Ci hanno preso a cinghiate, pugni e bastonate. Il Pd ha assoldato i picchiatori". Decine di No Tav hanno poi iniziato a gridare: "Fuori il Pd dal corteo!"."Si tratta – scrive in una nota Davide Gariglio, deputato Pd presente alla manifestazione – di un atto gravissimo e vigliacco che vede implicati esponenti istituzionali del Movimento 5 Stelle che ormai da anni stanno supportando e coprendo gli atti violenti ed eversivi dei teppisti No Tav. Presenteremo una interrogazione al ministro dell'Interno per condannare questo episodio e per capire se Salvini abbia predisposto le opportune precauzioni per prevenire questa aggressione e non abbia sottovalutato la situazione".

"Quanto accaduto stamani a Torino - dichiara la deputata democratica Raffaella Paita, capogruppo in commissione Trasporti alla Camera - al corteo del Primo Maggio è gravissimo. È inaccettabile che rappresentanti delle istituzioni e militanti del M5s si siano resi protagonisti di aggressioni violente contro manifestanti democratici. Siamo arrivati a una situazione insostenibile - prosegue Paita - in linea con il sostegno che i 5 stelle hanno sempre dato alle frange violente dei No Tav. Di Maio e compagnia dovrebbero immediatamente far dimettere dalle istituzioni i loro rappresentanti che hanno dato vita a questi episodi e condannare le violenze commesse", conclude la deputata. 

I No Tav occupano il palco del comizio

 

I sindacati in testa al corteo

Intanto è partito il corteo che vede in testa Anpi, istituzioni e sindacati. "Oggi bisogna essere in piazza - dice il segretario della Uil Gianni Cortese - per ribadire il valore del lavoro per la vita delle persone, per chi c'è l'ha, chi non ce l'ha, per chi ha un lavoro precario. Torino è una città - aggiunge Cortese - in cui bisogna trovare le risposte sia per i giovani, sia per gli anziani che vedono grosse difficoltà a usufruire dei servizi sociali e sanitari e bisogna sfruttare il riconoscimento di un'area di crisi complessa per cercare di dare nuovo impulso a manifattura, automotive e aerospazio".

Le parole della Cisl e della Cgil

Per il segretario della Cisl Domenico Lo Bianco, "il primo maggio è l'occasione per riflettere sul lavoro che manca, che cambia, sulla precarietà, e su come dare voce alla nostra piattaforma per favorire crescita, sviluppo e creare buona occupazione". Anche per la segretaria della Cgil Enrica Valfrè oggi "è la festa delle persone che lavorano, che cercano un lavoro, dei pensionati. In una città come Torino, è un momento importante per ribadire che il lavoro è centrale per lo sviluppo della città, del Paese e dell'Europa. Un giorno di festa ma anche di lotta per mettere insieme le richieste di ciascuno e farle diventare un'unica grande richiesta di tutti perché il lavoro torni a essere centrale, un lavoro con diritti che metta al centro la persona e il suo bisogno di dignità e libertà".

Le proteste dei riders

Al corteo sono presenti anche alcune decine di riders con le loro biciclette. Lasciando i loro veicoli a terra, hanno bloccato per qualche minuto l'ingresso in piazza della testa del corteo. All'arrivo di istituzioni e sindacati i riders, che si sono posizionati sotto al palco, hanno fatto sentire il loro malumore chiedendo "lavoro e dignità" e scandendo la parola "venduti".