Tra i comportamenti attribuiti alla donna, a cui è stata inflitta una condanna a un anno di reclusione, ci sono delle testate contro il muro per procurarsi lesioni e minacciare una querela
Testate contro il muro per procurarsi delle lesioni e minacciare una querela. C'è anche questo fra i comportamenti attribuiti a una donna che oggi, a Torino, è stata condannata a un anno di reclusione per stalking al suo ex fidanzato. I due protagonisti della storia si erano conosciuti all'epoca in cui erano ospiti di una comunità di assistenza per malati mentali. Le anomalie nel comportamento della donna - che avrebbe anche problemi di alcolismo - erano cominciate già durante la relazione.
Gli atteggiamenti persecutori
Secondo quanto è stato riferito, la donna aveva iniziato a chiedere denaro per non denunciare delle inesistenti molestie mentali. Poi una notte si era presentata sotto casa dell'uomo, nel quartiere San Salvario, urlando a squarciagola il suo nome. Quando il rapporto fra i due si è interrotto, la persecuzione non è cessata e ha preso la forma delle minacce, delle telefonate moleste e anche delle percosse. Nel settembre del 2018, dopo avere aggredito sia l'uomo che l'anziana madre, l'imputata è stata arrestata dalla polizia. Il tribunale ha imposto, oltre alla pena detentiva, un anno di libertà vigilata. Ha anche accordato un indennizzo di 10mila euro all'ex fidanzato, parte civile con l'avvocato Gianluigi Marino.