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Torino, maltrattamenti all'asilo: arrestate due maestre

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

Una delle educatrici finite in carcere si difende: "Il mio errore è stato quello di pensare ai bimbi del nido come se fossero i miei bambini" 

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Due maestre, T.S. e M.F., madre e figlia, titolari di un asilo famiglia di Torino, sono state arrestate con l'accusa di aver maltrattato i bambini. Una di loro si difende: “Ho pensato a loro come se fossero stati i miei”. Per la procura, che ha avviato le indagini, erano troppi i bimbi ospitati dalla struttura, che utilizzava anche spazi non autorizzati, e invece di prendersene cura, le due avrebbero maltrattato i piccoli ospiti. Secondo la ricostruzione della polizia, le donne avrebbero tenuto i bimbi in una mansarda, priva delle autorizzazioni necessarie, con il riscaldamento spento, li avrebbero strattonati e lasciati piangere per ore per il freddo o la fame. Le maestre, italiane, sono state arrestate e portate in carcere con l'accusa di maltrattamenti continuati, in concorso, aggravati dalla minore età delle vittime.

I maltrattamenti

I bambini, tra i tre mesi e i tre anni, sarebbero stati accolti nella struttura in numero superiore a quello stabilito dall'autorizzazione comunale e ospitati in locali non autorizzati dove non veniva acceso nemmeno il riscaldamento. Secondo le indagini, i piccoli non venivano cambiati e nemmeno lavati, erano nutriti in maniera non adeguata e contraria alle norme igienico-sanitarie e venivano spesso strattonati. Le maestre, secondo le accuse, impedivano ai bambini di dormire, li lasciavano al freddo o li portavano con sé mentre svolgevano le proprie commissioni. In alcuni casi, per punizione, i piccoli sarebbero stati rinchiusi in una stanza e lasciati soli.

La difesa

"Il mio errore è stato quello di pensare ai bimbi del nido come se fossero i miei bambini", si è difesa una delle due maestre. "La mia assistita ha ammesso alcune situazioni che non erano perfettamente compatibili con un nido, ma ben lontane dall'essere qualificabili come maltrattamenti - spiega il difensore della donna, l'avvocato Andrea Serlenza -. Un esempio? Il fatto che non permettessero ai bambini di dormire alle 10 del mattino era semplicemente per abituarli a un corretto alternarsi di sonno e veglia". Le donne sono anche accusate di aver scambiato i ciucci o i cucchiaini tra i piccoli. "Poteva capitare, ma non era sicuramente un'usanza - aggiunge l'avvocato -. La mia assistita ha spiegato di aver agito come se quelli fossero figli suoi".

Le indagini

L'indagine della polizia, scattata in seguito alla denuncia di alcuni dipendenti, è stata coordinata dal Gruppo Fasce Deboli della Procura del capoluogo piemontese. Dallo scorso novembre, la Squadra Mobile della Questura di Torino ha indagato, con il supporto di intercettazioni telefoniche ed ambientali, ricostruendo le irregolarità nella gestione dell'asilo.

Tutti i casi da inizio anno

Quello di Torino non è il primo caso di maltrattamenti scoperto in questo primo mese del 2019. A inizio anno, tre maestre e una bidella sono state arrestate in un asilo della provincia di Roma, mentre altre due sono state sospese dal servizio in una materna di Cassino. In entrambi i casi, i bambini sarebbero stati maltrattati a parole e non solo. Due maestre sono state sospese a Venafro, in provincia di Isernia. Mentre è di martedì 19 gennaio la notizia della condanna di due insegnanti di Colorno, in provincia di Parma, accusate di aver insultato e picchiato con schiaffi e spintoni i bimbi, tra i 3 e i 5 anni, della sezione 'piedini arancioni' della scuola d'infanzia Belloni. La Procura di Tempio Pausania, in Sardegna, indaga invece su un caso di presunti maltrattamenti nei confronti dei bambini dell'asilo nido comunale di Arzachena. Iscritte nel registro degli indagati la coordinatrice della scuola e la rappresentante della cooperativa che gestisce il servizio.