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Versa le offerte dei fedeli su un conto svizzero, chiesto processo per prete a Torino

Piemonte
Foto di archivio

Don Alessandro Menzio è accusato, insieme al fratello, di appropriazione indebita. Nel corso degli anni in cui è stato parroco della chiesa Gran Madre di Dio ha accumulato 2,4 milioni 

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La procura di Torino ha chiesto il giudizio immediato per don Alessandro Menzio, accusato di appropriazione indebita. Per anni il prete ha versato le offerte dei fedeli su un conto a lui intestato presso una banca svizzera, accumulando 2,4 milioni di euro. Soldi che, quando è andato in pensione, sono comparsi su un conto, in Italia, intestato alla parrocchia. Dello stesso reato è accusato anche il fratello del religioso, che per trent’anni è stato parroco della Gran Madre di Dio, la chiesa monumentale di Torino, che si affaccia sul Po.

L’inchiesta della guardia di finanza

La segnalazione dell'operazione ha dato il via all'inchiesta della guardia di finanza, che ha sequestrato il denaro per poi restituirlo alla parrocchia. Nei giorni scorsi il sostituto procuratore Giuseppe Riccaboni ha inviato al tribunale di Torino la richiesta di fissazione della data per saltare la fase preliminare. Gli avvocati di don Menzio e del fratello affermano che tutto è stato fatto legittimamente e sottolineano che, nel corso degli anni, il religioso non ha mai usato un euro delle donazioni.