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Tav, il fronte del 'Sì' torna in piazza a Torino sabato 12 gennaio

Piemonte
La manifestazione del 10 novembre scorso (ANSA)

Ad annunciare la giornata di mobilitazione sono i movimenti ‘Sì, Torino va avanti’, ‘SìLavoro’ e ‘Osservatorio21’. Teatro della manifestazione sarà ancora piazza Castello 

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Torna in piazza, sabato 12 gennaio a Torino, il fronte del Sì, favorevole alla realizzazione della Tav Torino-Lione. Ad annunciare la giornata di mobilitazione sono i movimenti ‘Sì, Torino va avanti’, ‘SìLavoro’ e ‘Osservatorio21’. Il luogo della manifestazione sarà lo stesso scelto il 10 novembre 2018 (FOTO) per la scorsa mobilitazione: piazza Castello.

Le parole degli organizzatori

"L'ennesimo rinvio del Governo - spiegano gli organizzatori della manifestazione - mette una seria ipoteca su 800 milioni di fondi europei per la Torino-Lione, come ha fatto notare il portavoce dell'Ue a fine 2018. Se la Tav si ferma, perderanno il lavoro 800 persone, attualmente impiegate; non ci saranno le 6000 assunzioni previste, il 50% per la manodopera locale, e scatterà una ipoteca di 4 miliardi di euro sul futuro dei nostri figli, senza considerare le penali". Alla protesta del 12 gennaio, annunciano i promotori, hanno già dato l'adesione 21 sindaci del Piemonte, oltre a quelli delle città di Vado Ligure (provincia di Savona), Aosta, Padova e Venezia.

Chiamparino: "In piazza anch'io con i sindaci"

"Il Governo, come avevo previsto, rinvia alle calende greche, o meglio a dopo le scadenze elettorali, ogni decisione sulla Tav - commenta il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino -, ma autorizza da subito gli aumenti dei pedaggi autostradali sull'autostrada Torino-Bardonecchia, in modo da finanziare il raddoppio del tunnel autostradale del Frejus. Salvini e Di Maio sono il governo del Sì Tir-No Tav - sintetizza Chiamparino -. Ogni manifestazione, ogni forma di pressione, è dunque benvenuta e il 12 gennaio ci sarò anche io, insieme ai sindaci che hanno già aderito e a tutti quanti aderiranno, per contrastare un governo che vuole mettere il Piemonte in un angolo e dire Sì alla Tav, al lavoro, ai diritti, alla crescita", conclude il presidente della Regione.