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Cyberbullismo, spinsero al suicidio Carolina, 14 anni: reato estinto per 5 ragazzi

Piemonte
Foto di archivio (Getty Images)

Gli imputati avevano ottenuto la messa in prova: il giudice ha preso atto del ravvedimento. Carolina Picchio fu vittima di cyberbullismo, che la spinse al suicidio nel 2013  

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Reato estinto per i cinque ragazzi coinvolti nel suicidio di Carolina Picchio, la 14enne che nel 2013 si lanciò dalla finestra di casa dopo essere stata vittima di episodi di cyberbullismo. Accusati a vario titolo di atti persecutori, violenza sessuale di gruppo, pornografia minorile, detenzione di materiale pornografico, diffamazione e morte come conseguenza di altro reato, i cinque avevano ottenuto la messa in prova. Oggi, mercoledì 19 dicembre, il tribunale dei minori ha preso atto del loro ravvedimento. Dei reati compiuti non ci sarà quindi più traccia. L'orientamento del tribunale per i minorenni di Torino è stato anticipato dal quotidiano La Stampa.

La vicenda

Quello di Carolina era diventato un caso simbolo per la lotta al cyberbullismo. L'ex fidanzatino aveva iniziato a scagliare offese nei suoi confronti e, su WhatsApp, circolava anche un video, girato con un cellulare, in cui la ragazza compariva in atteggiamenti intimi. Dopo settimane di vessazioni, la 14enne si era suicidata il 5 gennaio 2013. Proprio a Carolina Picchio è dedicata la legge sul cyberbullismo, approvata lo scorso anno.

Il commento del padre di Carolina

"Dopo quasi sei anni, oggi si chiude un cerchio. Oggi sappiamo che il cyberbullismo, nella sua forma più crudele, non può essere derubricato a semplice ragazzata perché le parole fanno più male delle botte. Tutti lo hanno capito, anche quei ragazzi che hanno affrontato questo lungo percorso di riflessione e consapevolezza". Così Paolo Picchio, padre di Carolina, commenta la decisione del tribunale per i minorenni di Torino. "Nel nome di mia figlia si è celebrato il primo processo in Europa sul cyberbullismo, a lei è stata dedicata la prima legge a tutela dei minori in materia di cyberbullismo - ricorda il padre - eppure questo non basta. Ecco perché abbiamo costituito una No Profit, Fondazione Carolina, con i massimi esperti in capo educativo, formativo, giuridico e comunicativo, in modo da poterci mettere a servizio delle famiglie e dei ragazzi".