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Moncalieri, aperta un'inchiesta per omicidio sulla morte di Prinzi

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

Umberto Prinzi è stato trovato per strada, senza vita, venerdì 14 dicembre. Da circa un anno l'uomo aveva finito di scontare una pena a 22 anni di carcere per l'omicidio di un trans 

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I carabinieri sono tornati a Moncalieri, in strada Santa Brigida, dove ieri è stato trovato il cadavere del 47enne Umberto Prinzi. Da circa un anno l'uomo aveva finito di scontare una condanna a 22 anni di carcere per avere ucciso nel 1995 il suo ex fidanzato, Cosimo Andriani, conosciuto come 'Valentina', il trans strangolato e poi gettato in un dirupo nelle Valli di Lanzo, dove soltanto nel 2007 sono stati trovati i suoi resti.

Aperte le indagini per omicidio

Gli inquirenti hanno aperto le indagini per omicidio e sono tornati sul luogo del ritrovamento del cadavere di Prinzi alla ricerca di nuove tracce e indizi, per ricostruire le ultime ore di vita dell'uomo. Con l'utilizzo di un metal detector, i militari stanno cercando oggetti contundenti o eventuali bossoli. Il cadavere, infatti, a un primo esame del medico legale, presenta tre ecchimosi sul collo, che fanno pensare a uno strangolamento, e uno squarcio all'altezza dell'orecchio destro, che potrebbe essere compatibile con un foro di proiettile.

Il commento della famiglia

"Abbiamo già sofferto troppo in passato. Questo è l'ennesimo dolore". Fatica a trattenere le lacrime l'anziano padre di Umberto. Dopo la notizia, il padre si è sfogato con Stefano Gubernati, l'avvocato del figlio che ora assiste la famiglia nello sviluppo delle indagini. "Al momento non voglio rilasciare alcuna dichiarazione - spiega il legale - I miei assistiti raccontano che Prinzi, a loro parere, stava riprendendo una vita normale. Era fuori da brutti giri e aveva anche trovato una compagna".

Ascoltata la compagna

Proprio la compagna è stata ascoltata dai carabinieri nelle ultime ore. La donna avrebbe spiegato agli inquirenti che ultimamente Prinzi appariva preoccupato e triste. Più volte avrebbe cercato di chiedergli spiegazioni, ma l'uomo non ha mai dato risposte. Una volta fuori dal carcere, Prinzi aveva vissuto per un periodo con la zia, ma negli ultimi tempi conduceva una vita solidaria in una piccola abitazione di Torino, nel quartiere Cenisia.

La zia: "Conosceva l'assassino"

"L'hanno ammazzato. Secondo me conosceva chi l'ha fatto", dice Rosa, zia di Prinzi. "È finito in qualche brutto giro, forse di droga. Ne faceva uso. Non lo vedevo da più di cinque mesi, da quando era andato a vivere con la sua compagna - rivela la donna - Si sono conosciuti quando lei lavorava come badante dal padre. Lui vendeva macchine online, e so che ora la sua auto non si trova più. Passava molto tempo su internet. Chattava, anche con donne". "Umberto voleva sempre soldi. Era fatto così", conclude la zia. "Ho cercato di aiutarlo, ma ha fatto di testa sua. Se l'è cercata".