Fra i reati contestati ci sono associazione di stampo mafioso, estorsione e intestazione fittizia di beni nel capoluogo piemontese e a Bardonecchia
Hanno scelto il rito abbreviato, a Torino, 14 dei 16 imputati di un procedimento sulla presenza della 'Ndrangheta nel capoluogo piemontese e in Alta Valle di Susa. Fra i reati contestati, figurano associazione di stampo mafioso, estorsione, intestazione fittizia di beni. Il procedimento, frutto di un'indagine della Direzione distrettuale antimafia, prese avvio nel 2016 dalle dichiarazioni di un imprenditore taglieggiato. Gli investigatori risalirono, fra l'altro, a un giro di reimpiego di denaro per l'acquisto di locali a Torino e Bardonecchia.
Tra gli imputati figurano Giuseppe Ursino, 50 anni (nipote di Rocco Lo Presti, imprenditore di Bardonecchia morto d'infarto nel 2009, esattamente il giorno seguente aver ricevuto la condanna per associazione mafiosa) e i fratelli Aldo e Adolfo Crea. L'udienza preliminare si è aperta oggi a Palazzo di Giustizia. Né gli imprenditori, né il Comune di Torino, citate come persone offese, si sono costituiti parte civile.