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Human Augmentation, potenziare il corpo con la tecnologia

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Alberto Giuffrè

Dalle protesi bioniche ai chip sottopelle, il potenziamento del corpo con la tecnologia è un fenomeno con implicazioni enormi da un punto medico, etico, sociale e legale. Una indagine rivela cosa ne pensano gli italiani

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Si chiama Human Augmentation. È la possibilità di potenziare il corpo e la mente con la tecnologia. Sembra fantascienza ma è già realtà da diversi anni. È quanto accade, ad esempio, con le protesi bioniche. Oltre che per motivi di salute, il potenziamento può avvenire anche per scelta: sono i casi di chi decide di inserire dei chip nel proprio corpo (NOW, LA RUBRICA DI INNOVAZIONE E TECNOLOGIA DI SKY TG24).

La ricerca: cosa ne pensano gli italiani

Insomma, è un campo di studi che ha implicazioni enormi da un punto medico, etico, sociale e legale. Il tema è stato al centro di un incontro in streaming organizzato da Kaspersky in cui sono stati presentati i risultati di una ricerca che ha coinvolto anche l’Italia. Secondo lo studio, il  42% degli italiani – più o meno in linea con gli altri intervistati europei – crede che le persone dovrebbero essere libere di migliorare il proprio corpo utilizzando la tecnologia. Sia in Italia che negli altri Paesi coinvolti dalla ricerca, il 12% degli intervistati è contrario all’idea di lavorare con una persona "potenziata" poiché ritiene che questo possa influire sulle prestazioni professionali e creare un disequilibrio.

Le testimonianze

C’è chi come Bertolt Meyer, professore dell’Università di Chemnitz, è entusiasta della protesi bionica che ha al posto di una mano: le persone, dice, “iniziano a trattarti in maniera diversa. Non c’è più commiserazione ma c’è un interesse positivo. Mi dicono: ‘Figo! Mi mostri come funziona?’. E c’è, appunto, chi ha scelto di impiantare in una mano un chip: “Lo uso per aprire porte, accedere alla palestra e prendere il treno: in Svezia posso usarlo come un biglietto”, spiega Hannes Sapiens Sjoblad, direttore di Dsruptive Subdermals, società svedese specializzata nel campo (guarda il video in alto).

I rischi per la sicurezza

Tra le implicazioni dello Human Augmentation ci sono però anche le preoccupazioni per la sicurezza, come ricorda il ricercatore di Kaspersky, David Jacoby: “Abbiamo iniziato a connettere a Internet normali dispositivi. All’improvviso abbiamo visto questi apparecchi comunicare tra loro e comunicare con gli hacker. E quando gli hacker comunicano con i dispositivi, qualcosa può andare storto”.