La corsa alla super intelligenza artificiale

E così, mentre la comunità tecnologia discute di un futuro avvento dell’intelligenza artificiale generale , Meta si getta corsa alla super-intelligenza artificiale, annunciando un investimento record di circa 14 miliardi di dollari per la creazione di un “Superintelligence Lab”. È una mossa, quella della multinazionale di Mark Zuckerberg, che segna un passo avanti marcato nella competizione fra giganti della Silicon Valley, che vede impegnati tra gli altri OpenAI, Alphabet e Microsoft nello sviluppo di una IA con capacità superiori a quelle di noi sapiens. Secondo quanto riportato dal New York Times, il nuovo super-lab di Meta avrà l'obiettivo di realizzare un'intelligenza artificiale avanzata, capace di superare non soltanto i mezzi cognitivi umani, ma in potenza anche di far evolvere di decenni interi settori industriali, scientifici e tecnologici. Zuckerberg stesso ha definito il progetto «una pietra fondante», sottolineando come il futuro del nostro mondo, a suo dire, verrà influenzato in modo radicale dai risultati mostrati da questa tecnologia. L'IA di nuova generazione Eppure, l'annuncio di Meta arriva in un momento delicato per la regolamentazione dell’IA di nuova generazione: esperti e autorità internazionali commentano con preoccupazione l'assenza di standard e norme globali per garantire sicurezza ed etica nello sviluppo di una super-IA, le cui potenzialità rischierebbero, come nelle più classiche trame della fantascienza classica, di sfuggire al controllo dei suoi creatori umani. Timnit Gebru, ex dirigente del settore etica dell'IA di Google e attuale direttrice del Distributed AI Research Institute, è una delle voci che hanno ribadito l’urgenza di un approccio regolamentare chiaro e condiviso, in modo da non incappare in danni esiziali nel prossimo futuro. Il Superintelligence Lab di Meta, come tutte le sue attività principali, sarà situato nella Silicon Valley, ma l’azienda ha previsto l’apertura di hub di secondaria importanza in Europa e in Asia, per poter creare un team di sviluppo fatto di talenti globali. Parlando col Times, Meta ha detto di avere nei propri piani l’assunzione di migliaia di ingegneri e ricercatori specializzati nel settore, in modo da reclutare le migliori menti globali del campo. Le implicazioni geopolitiche La corsa all’oro della superintelligenza non è solo rose e fiori, beninteso: ci sono anche – e forse anzitutto – implicazioni geopolitiche da considerare, con Cina e Stati Uniti ai due angoli di un ring tecnologico che sta assumendo le vesti di una nuova Guerra Fredda algoritmica. Gli investimenti di Meta, in questo senso, riflettono l'intento statunitense di non perdere terreno, mantenendo il primato tecnologico globale nell’IA. Gli analisti di settore, tuttavia, pongono anche una serie di cautele, analizzando fra l’altro i rischi finanziari legati a progetti così enormemente dispendiosi. Secondo Bloomberg, simili flussi di denaro nel settore della super-IA potrebbero mettere a dura prova la sostenibilità economica delle aziende in gara, se i risultati misurabili e monetizzabili non dovessero arrivare nel breve-medio periodo. Non solo Meta Nel frattempo, anche Alphabet e Microsoft stanno incrementando significativamente le loro risorse finanziarie e umane destinate all'intelligenza artificiale avanzata. Sundar Pichai, il Ceo di Alphabet, ha da poco dichiarato che l'intenzione dell'azienda attualmente è incrementare gli sforzi per assumere una posizione dominante nel settore dell’IA, facendo della casa di Google una garanzia di sicurezza e innovazione responsabile. L'annuncio di Meta è solo l’ultimo capitolo di una corsa, quella alla superintelligenza artificiale, che sembra inarrestabile e promette grandi opportunità per l’umanità intera: per arrivarci, però, bisognerà necessariamente passare per le strettoie di sfide e incognite cruciali per i prossimi anni. Una sfida in cui la posta in gioco non è mai stata così alta, e non solo dal punto di vista tecnologico: sul piano etico, economico e geopolitico, stiamo per assistere al cambiamento radicale del mondo in cui viviamo.

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