Eutelsat, la rivale europea di Musk e Starlink in campo nella nuova corsa allo spazio

La partita geopolitica apertasi con l’ipotesi di un graduale disimpegno degli Stati Uniti dall’Europa e con la riduzione del sostegno americano all’Ucraina in guerra contro la Federazione Russa pone l’Europa di fronte alla necessità di considerare alternative per la sua sicurezza strategica in ogni dominio, compreso quello spaziale. Su questo fronte, negli ultimi giorni si è distinta in particolare la prospettiva che il principale attore europeo attivo nella gestione dei satelliti a orbita bassa per le telecomunicazioni , la francese Eutelsat, possa sostituire gradualmente il leader globale, Starlink, nel Vecchio Continente e in Ucraina. Le minacce di Musk all'Ucraina La partita sulle comunicazioni satellitari è centrale per la sicurezza europea, a maggior ragione se si considera il fatto che l’operatore di Starlink è SpaceX, il colosso di Elon Musk, stretto alleato del presidente Usa Donald Trump, che più volte ha espresso dubbi sull’alleanza transatlantica e sulla tenuta dei rapporti bilaterali con l’Europa in ambito securitario. Musk ha addirittura ipotizzato la prospettiva di uno spegnimento da remoto della costellazione Starlink destinata all’Ucraina, Paese in cui sono attivi 42mila terminal di rete, e questo ha posto dubbi sulla tenuta di possibili, analoghe connessioni con le forze di sicurezza del Vecchio Continente. Risulta sicuro affidare le comunicazioni cifrate di centri militari e apparati governativi europei a un attore come Starlink, controllato da una figura ambigua come Musk? In Europa c’è chi inizia a chiederselo, ed è su questo fronte che si inserisce Eutelsat. La sfida di Eutelsat Nelle scorse settimane Reuters ha rivelato, da un lato, che la Commissione Europea era in trattativa con altri operatori oltre a Starlink per la copertura satellitare e ottenuto delle dichiarazioni dalla stessa Eutelsat, dall’altro, circa l’esistenza di un dialogo con le istituzioni comunitarie. Da allora, complice il litigio del 28 febbraio scorso tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, le azioni dell’operatore francese hanno quadruplicato il loro valore, aggiungendo oltre 2 miliardi di dollari alla capitalizzazione del gruppo. Il gruppo, che vede le partecipazioni all’azionariato della banca pubblica francese Bpifrance e del governo del Regno Unito, ha da tempo una proiezione globale. Scrive Reuters che “dalla sua fusione nel 2023 con la britannica OneWeb , Eutelsat controlla l'unica costellazione operativa a copertura globale, oltre a Starlink, di satelliti in orbita terrestre bassa ” e dichiara che “anche con soli 630 satelliti circa, supportati da 35 satelliti collegati in orbita geostazionaria più alta, offre le stesse capacità di Starlink in Europa”. Secondo il Financial Times i dispositivi di Eutelsat sono pronti per essere “dispiegati rapidamente in Ucraina per collegare le missioni e le infrastrutture più critiche”. Iris2 e Eutelsat, la sinergia europea Il sistema a guida francese costa ad ora di più rispetto all’operatore di Musk, ma la considerazione dei suoi servizi da parte delle autorità europee indica che un’alternativa a Starlink, potenzialmente, esiste sul fronte delle comunicazioni strategiche e può essere inserito nel quadro della proiezione geopolitica e militare del Vecchio Continente per acquisire un grado di autonomia crescente dagli Usa. In prospettiva, inoltre, la ricerca di alternative a Starlink potrà essere una base operativa per rafforzare il progetto tecnologico, industriale e strategico Iris2 per una costellazione europea comune capace di garantire le connessioni sensibili di cui, non a caso, Eutelsat rappresenta l’appaltatore chiave. Bruxelles a dicembre, ricorda Start Magazine, “si è impegnata in un progetto da 10,6 miliardi di euro” per lo sviluppo di Iris2 distribuiti in maniera preponderante sugli operatori pubblici: il 61% del progetto sarà “finanziato dall’Europa e da enti come l’Agenzia Spaziale Europea , e il resto proverrà dal consorzio industriale SpaceRise, guidato da Eutelsat, Ses e l’operatore spagnolo Hispasat”. Da qui al 2030, anno in cui si pensa Iris2 potrà essere pienamente operativa, all’Europa serve però pensare a come dotarsi di capacità strategiche in campo spaziale. E le discussioni tra l’Ue ed Eutelsat, oltre che la prospettiva di una sua operatività in Ucraina, mostrano che nella geopolitica della corsa allo spazio certe riflessioni sono ormai inevitabili.

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