OpenEuroLLM, l’intelligenza artificiale pensata dall’Ue

L’Europa traccia la propria strada verso l’intelligenza artificiale. Una strada diversa da quelle su cui attualmente si stanno sviluppando i più importanti modelli di IA negli Usa e in Cina. Più collaborativa, più aperta, più corale e, purtroppo, anche molto più povera. Da inizio febbraio è operativo il progetto OpenEuroLLM, nato per sviluppare un modello linguistico di grandi dimensioni in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea e, cosa più importante, rispettoso della normativa comunitaria. A governare il processo un consorzio di venti realtà tra università, centri di ricerca e aziende private tra cui anche una italiana, Cineca, il centro di calcolo ad alte prestazioni . Full open I modelli saranno sviluppati sotto la guida di Jan Hajič, linguista computazionale dell’Università Carolina di Praga, e da Peter Sarlin, Ceo di Silo AI, uno dei partner finlandesi del progetto. Il consorzio costruirà una famiglia di modelli linguistici fondazionali, multilingue e ad alte prestazioni che potranno essere usati per applicazioni commerciali, industriali e nei servizi pubblici. Il tutto rispettando il quadro normativo europeo - sancito nell’AI Act -che è il più attento alla tutela dei dati e ai diritti degli utenti. Ed è un progetto open source, una modalità di sviluppo del software che è ritornata prepotentemente in auge e agli onori delle cronache in occasione del recente rilascio del modello cinese di IA DeepSeek. Ma in questo caso l’imprinting open è tutto europeo, come rivendica Laura Morselli, Senior hpc technology specialist e referente del progetto AI per Cineca. “Il rilascio sarà full open source, come era previsto già nella stesura del proposal, depositato nella primavera 2024. Non è una scelta indotta da DeepSeek, è una caratteristica nostra europea di fare sviluppo open source. E l’estensione dell’apertura del progetto è ben diversa da quella cinese: noi siamo full open, DeepSeek no, non svela i database su cui si allena.” OpenEuroLLM, invece, garantirà che non solo i modelli e il software ma anche i dati e la valutazione saranno completamente aperti e potranno essere perfezionati e adattati alle istruzioni per esigenze specifiche del settore pubblico e dell'industria. L’infrastruttura hardware Per allenare un large language model è necessaria un’infrastruttura hardware non indifferente. Per questo l’Ue ha voluto che venissero coinvolti nel consorzio anche i centri di supercalcolo, quattro in tutto. Tra questi Cineca. “Questo tipo di modello, per la dimensione a cui si vuole arrivare, ha bisogno di ingenti risorse di calcolo per essere addestrato - spiega Morselli - Vero è che lo state of the art cambia velocemente e da qui a 6 mesi magari modelli più piccoli con architetture diverse potrebbero prendere il sopravvento. Ma il trend attuale porta verso modelli sempre più grandi e per cui servono i supercomputer dei centri di calcolo europei Euro HPC Joint, di cui facciamo parte e che gestisce il supercalcolo a livello Ue”. L’hardware messo a disposizione da Cineca presso il tecnopolo di Bologna è il supercomputer Leonardo, tra i primi tre in Europa per capacità di allenare modelli IA. “Non è solo una questione di infrastruttura, servono anche le competenze per poter ottimizzare l'addestramento di queste reti sull'infrastruttura. Cineca mette a disposizione non solo ore di calcolo ma anche tutte le competenze necessarie per sfruttarla al meglio”. Limiti del progetto Due sembrano essere le criticità di OpenEuro LLM. La prima è il frazionamento: 20 partner per un totale di circa 80 persone che lavoreranno al progetto. La seconda, macroscopica, è il budget. Il modello di IA europeo nasce con un fondo di poco più di 50 milioni di euro. Oltreoceano, Trump ha appena annunciato un piano di investimenti da 500 miliardi di dollari, e anche la Cina ha messo sul piatto simili ordini di grandezza. Da tutti l'intelligenza artificiale è considerata un asset strategico, il più strategico per affrontare il futuro. In Europa, però, siamo a un decimillesimo del budget Usa. “Il lavoro corale è tipico dell’approccio europeo all’innovazione. Un approccio contrario a quello degli Usa ma credo sia un punto di forza e che possa dare un vantaggio, soprattutto per lo sviluppo multilingua - prosegue Morselli - Il budget, invece, effettivamente è un limite ma ci sono nuovi finanziamenti in arrivo per l’IA europea e sarà importante metterli il più possibile a fattor comune. Bisogna fare sistema e sfruttare tutto quello che c’è per creare valore”. La prima release di OpenEuro LLM è prevista per l’estate 2026, ma c’è tutto l'interesse ad accelerare, e non sono da escludersi rilasci - magari di versioni parziali - prima di quella data.

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