Tecnologia, che anno sarà? Cosa aspettarsi dal mondo tech nel 2025

Fine dell’anno, tempo di bilanci ma anche di sguardi strabici: da una parte il soppesamento di ciò che è stato, appunto; dall’altra, la corsa della mente verso un futuro che ormai è vicino, immaginabile, a distanza di appena pochi giorni. Per il mondo della tecnologia sono stati dodici mesi difficilmente dimenticabili: la definitiva consacrazione dei large models dell’intelligenza artificiale, ma poi la messa in discussione di molti entusiasmi che circondano l’IA, il giro di boa della cybersecurity internazionale, l’affermazione del cloud computing… E si potrebbe continuare. Ma il 2025 che fa capolino davanti a noi che cosa porterà? Per parlare del possibile anno nuovo del tech bisogna partire da un presupposto che molti addetti ai lavori del settore danno per scontato, ma che così scontato forse in fondo non è: la completa rivoluzione degli applicativi lato consumer in intelligenza artificiale. Per dirla in parole semplici: quelle che fino ad oggi sono state interazioni limitate e schematiche con i vari chatbot e aiutanti domestici connessi a Internet , domani potrebbero verosimilmente diventare conversazioni quasi indistinguibili da quelle che abbiamo con gli altri esseri umani. Secondo il forecast di Forbes, nel 2025 inizieremo ad avere scambi cordiali e “naturali” non solo con ChatGPT o Alexa, ma anche con gli elettrodomestici della cucina o con la nostra automobile. I device da viaggio Un altro trend da tenere d’occhio riguarderà i device indossabili che monitorano la salute: dispositivi che sì, sono già in commercio da qualche anno, ma che finora non sono andati troppo oltre il registrare una serie di dati sanitari. L’anno che verrà vedrà questi congegni sempre più capaci di diagnosticare potenziali patologie prima della conferma in ospedale, specie quando abbinati a visite mediche da remoto o a servizi di sanità virtuale. Per i viaggiatori più indefessi, il 2025 porterà verosimilmente buonissime notizie: sarà l’anno in cui assisteremo alla proliferazione di applicazioni per la traduzione in tempo reale delle comunicazioni, facilitata da dispositivi wearable come cuffie, occhiali smart e smartwatch e resa possibile dai passi avanti nel campo del machine learning e dei large language models. Ma prima di tutto questo, seguendo la direzione indicata dal dulcis in fundo, l’anno nuovo sarà probabilmente l’anno del quantum computing. I computer che sfruttano i fenomeni della meccanica quantistica sono già nell’orizzonte della ricerca da anni, ma nel 2025 potrebbero fare la loro entrata in scena nelle divisioni R&D e nelle filiere di produzione delle aziende, oltre che nell’esercito e nelle istituzioni accademiche con più risorse. Sì, perché i quanti informatici richiedono enormi investimenti – il solo raffreddamento di questi computer è, al momento, una sfida ingegneristica – che non tutti possono permettersi. E ancora: l’IA continuerà il suo percorso con un’applicazione sorprendente, che potrebbe anche cambiare i destini di questo set di tecnologie: la difesa delle aziende dagli attentati alla loro cybersicurezza. L'intelligenza artificiale può aiutare i suoi utilizzatori a mettere in campo difese predittive, permettendo ai sistemi di sicurezza informatica di analizzare grandi masse di dati, comprensive di pattern storici e di attacco, per avere chiare quali sono le minacce ancora prima che diventino realtà. Algoritmi a tutta forza Per finire, entreremo verosimilmente nell’era dell’iper-personalizzazione mediatica, vedendo traslato ciò che avviene con gli algoritmi dei social media anche nelle piattaforme su cui consumiamo film o musica. Il modello, in questo senso, è YouTube, che negli ultimi anni ha saputo offrire all’utente una nicchia di raccomandazioni costruita su misura per le sue preferenze: molte piattaforme di streaming lo inseguiranno, imprimendo una direzione nettamente più social e algoritmica al settore. Questo è soltanto ciò che possiamo aspettarci: non è detto che alcune di queste visioni si rivelino fuori focus, dato che come spesso succede la realtà talvolta prende strade imprevedibili. Eppure, come diceva Abramo Lincoln, «la miglior cosa del futuro è che arriva un giorno alla volta»: e allora è meglio farsi trovare pronti.

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