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Coronavirus, con lockdown cresce il rischio di attacchi informatici

Tecnologia
Hacker (Getty Images)

Lo sottolineano Bankitalia e Ivass in una nota congiunta dove spiegano di essere al lavoro per rafforzare le difese del sistema finanziario nazionale e per garantire la protezione dei sistemi informatici interni 

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L’epidemia di coronavirus e il conseguente ricorso allo smart working e ai canali online ha accelerato il processo di digitalizzazione, portando indirettamente all’aumento del rischio di attacchi informatici. Lo sottolineano Bankitalia e Ivass, che in una nota congiunta annunciano di essere al lavoro per “rafforzare la protezione dei sistemi informatici interni e, nell'ambito delle competenze istituzionali, per contribuire a garantire la sicurezza del sistema finanziario e assicurativo". Nel documento le due autorità denunciano anche un aumento di e-mail phishing.
Bankitalia e Ivass sottolineano anche gli aspetti positivi che deriveranno da questa trasformazione digitale che “rimarrà a emergenza finita: Più digitalizzazione può significare più produttività, meno inquinamento, più agevole conciliazione tra vita e lavoro”

In aumento gli attacchi di phishing e le truffe via e-mail

Nelle ultime settimane è stata registrata una forte crescita delle truffe informatiche effettuate tramite messaggi di posta elettronica fraudolenti che “pubblicizzano sedicenti cure contro il Coronavirus o fittizie iniziative di solidarietà, nel tentativo di sottrarre ai destinatari somme di denaro e credenziali di accesso ai conti online”. Gli ultimi dati resi pubblici da Google confermano questo fenomeno: durante l'ultima settimana, sono state 18 milioni le e-mail quotidiane di malware e phishing relative a Covid-19 bloccate su Gmail e oltre 240 milioni i messaggi spam a tema coronavirus bloccati ogni giorno.

Le realtà più esposte al rischio di attacchi informatici

Le realtà più esposte al rischio di attacchi informatici “sono le persone e le imprese che in passato facevano ricorso alla rete in misura modesta e non sempre sono consapevoli delle insidie del mondo digitale”, si legge nel documento, dove viene ribadito il forte impegno di Banca d’Italia e Ivass nel garantire la sicurezza cibernetica.
La Banca d’Italia, spiega la nota, "da tempo è in prima linea nel contrasto alla minaccia cibernetica. Essa opera per rafforzare la propria sicurezza
informatica (in quanto infrastruttura critica, erogatrice di servizi digitali e custode di dati sensibili), e quella del sistema finanziario, in qualità di autorità di supervisione dei sistemi di pagamento e di altre infrastrutture di mercato, nonché di autorità di vigilanza bancaria e finanziaria".
Ivass, invece, "utilizza i servizi informatici e i presidi di sicurezza della Banca e, in qualità di autorità di vigilanza sul sistema assicurativo, opera per monitorarne e rafforzarne la sicurezza informatica”.