Carlo Ancelotti, chi è il tecnico del Real Madrid che ha vinto la Champions League
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Grazie alla vittoria di stasera nella finale contro il Borussia Dortmund, Carlo Ancelotti è l’unico allenatore ad aver vinto cinque Champions League. Calciatore di successo con Roma e Milan, il tecnico di Reggiolo ha un palmares strepitoso anche in panchina. Come ha dichiarato lui stesso, una volta finita l’esperienza in Spagna sarebbe pronto a smettere
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- Nel suo palmares da tecnico conta i 5 più importanti campionati europei e ben 5 Champions League, più di tutti, competizione dove detiene anche il record di presenze e vittorie. Carlo Ancelotti è un'istituzione del calcio europeo, dove si è imposto come calciatore ma anche e soprattutto come tecnico, viste le sue esperienze alla Juventus, al Milan, al Psg, al Chelsea, al Bayern Monaco e al Real Madrid, con il quale stasera ha vinto la 69esima edizione della Champions League, battendo in finale a Londra il Borussia Dortmund
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- L’esordio da calciatore di Ancelotti avviene nella stagione 1976-1977 a Parma, allora in C1. Nel 1979 passa alla Roma, per la quale esordisce il 16 settembre 1979 in un Roma-Milan terminato 0-0. Resta per 8 anni, fino al 1987, diventando capitano dei giallorossi e vincendo lo storico scudetto 1982-1983 più 4 Coppe Italia. Durante l’esperienza nella Capitale, però, si infortuna a entrambe le ginocchia: per questo nell’estate 1987 il presidente Viola lo lascia andare per 5,8 miliardi di lire al Milan
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- A volerlo al Milan è Arrigo Sacchi, che convince i riluttanti Adriano Galliani e Silvio Berlusconi a farne il mediano perfetto per la sua nuova creatura. Non si sbagliava: con Ancelotti il Milan vince lo scudetto 1987-1988 e 1991-1992, una Supercoppa, le Coppe dei Campioni 1988-1989 (suo uno dei 5 gol che i rossoneri rifilano al Real in semifinale) e 1989-1990, due Supercoppe Uefa e due Coppe Intercontinentali. Si congeda da San Siro e dal calcio a 33 anni, con una doppietta nel 4-0 al Verona il 17 maggio 1992
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- La carriera in panchina di Ancelotti comincia subito: dal 1992 al 1995 è assistente di Sacchi in Nazionale e con lui va al Mondiale USA ’94 (in foto). Nel 1995 la Reggiana in B gli offre un posto da allenatore, anche se non ha il patentino. Dopo un periodo di adattamento, la squadra comincia a vincere e a fine anno festeggia la promozione in A. Nel 1996 Ancelotti lascia Reggio e si accasa a Parma: in due anni porta i ducali al secondo posto in Serie A, record a oggi imbattuto, e all’esordio in Champions League
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- Esperienza meno fortunata fu quella alla Juventus, dove resta per due anni e mezzo tra il febbraio 1999 e il maggio 2001. Inviso alla tifoseria bianconera, Ancelotti riesce comunque a portare la squadra a due secondi posti in campionato (tra cui quello contestato del 2000, quando i bianconeri persero il titolo all’ultima giornata a favore della Lazio dopo la sconfitta di Perugia) e a una semifinale di Champions. “Alla Juventus mi odiavano per i miei trascorsi al Milan, dovevo uscire con la polizia. Ho imparato però tanto”, ha detto nel 2022
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- Nel novembre 2001 Ancelotti ritorna dopo 9 anni e mezzo al Milan. Dall’anno seguente la squadra inizia a macinare: nel 2002-2003 vince Coppa Italia in finale contro la Roma e Champions League in finale contro la Juventus. La squadra, che conta in rosa elementi come Dida, Nesta, Maldini, Gattuso, Pirlo, Inzaghi e Shevchenko, l’anno seguente vince anche il campionato, ma non bissa i successi nelle Coppe: brucia in Champions l’uscita di scena ai quarti per mano del Deportivo La Coruña, che passa dopo aver perso a Milano per 4-1
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- La delusione di La Coruña anticipa di un anno quella che arriverà nel 2005 in Champions: dopo aver eliminato United, Inter e PSV, il Milan soccombe nella finale di Istanbul al cospetto del Liverpool, che ribalta il 3-0 subito nel primo tempo, pareggia 3-3 nei tempi regolamentari e vince la coppa ai rigori. La vendetta arriva nel 2007: nonostante una stagione europea iniziata dai preliminari, il Milan elimina Celtic, Bayern e United e batte stavolta il Liverpool nella finale di Atene con doppietta di Inzaghi
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- Lasciato il Milan nel 2009 si accasa al Chelsea: nel biennio a Londra conquista Premier League e FA Cup ma non si impone in Europa, dove viene eliminato in Champions prima dall’Inter e poi dallo United. Al termine della seconda stagione, chiusa al secondo posto in Premier, Ancelotti viene esonerato. “Ho apprezzato molto Ancelotti per la sua capacità di gestire gli uomini, e il suo modo di adattarsi alla cultura di un altro paese. Aveva un suo modo di allenare ma si calò subito nella realtà del Chelsea”, ha detto di lui John Terry, allora capitano
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- Dopo sei mesi di inattività viene chiamato a Parigi per assumere la guida del PSG: nella Ville Lumière resta solo un anno e mezzo che però è sufficiente per assicurarsi un titolo nazionale nel 2012-2013, che compensa quello dell’anno precedente perso a favore del Montpellier. La squadra è ricca di campioni, a cominciare da Zlatan Ibrahimovic, Thiago Silva, David Beckham, Ezequiel Lavezzi e un giovanissimo Marco Verratti. A causa di dissidi con la dirigenza, in particolare con l’ex Milan Leonardo, Ancelotti lascia nel maggio 2013
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- Ad attenderlo c’è il Real Madrid: in due anni vince la storica Decima del Real, battendo nella finale di Lisbona i cugini dell’Atletico, in vantaggio 1-0 fino al 93’, quando Sergio Ramos pareggia i conti e porta la sfida ai supplementari, dove Bale, Marcelo e Ronaldo la chiudono. Nel palmares si aggiungono anche una coppa di Spagna, una Supercoppa, un Mondiale per Club ma non la Liga, dove chiude per due anni di fila terzo
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- Dopo un anno di inattività, nel 2016 si accasa al Bayern Monaco: in un anno vince una Bundesliga e una Supercoppa di Germania, ma il 28 settembre 2017 viene esonerato dopo una sconfitta in Champions contro il PSG e un non convincente inizio di campionato. A pesare i malumori dello spogliatoio, in particolare di Hummels, Boateng, Ribery, Muller e Robben: “Dal mio punto di vista l’allenatore negli ultimi giorni si è messo contro cinque giocatori importanti della rosa, e non avrebbe più potuto farcela”, dichiarò il presidente Hoeness alla Bild
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- Il tweet di Aurelio de Laurentiis “Benvenuto Carlo” e una foto in stile James Bond annunciano a maggio 2018 l’ingaggio di Ancelotti da parte del Napoli. L’esperienza non è stata particolarmente fortunata, con il Napoli mai competitivo in Italia e in Europa, e si è conclusa a dicembre 2019 dopo alcuni dissidi tra proprietà e squadra, come nel caso dell’ammutinamento dei calciatori al ritiro imposto dalla proprietà. Passa subito all’Everton, in Inghilterra, dove in un anno e mezzo porta la squadra a un dodicesimo e decimo posto in Premier League
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- Torna nel 2021 al Real Madrid, grazie ai buoni rapporti con il presidente Perez e con il dg Sanchez, come ha lui stesso raccontato. Il ritorno alla Casa Blanca, in un’epoca di generale ringiovanimento della rosa, coincide con la vittoria della Liga (2022), una vittoria in Coppa del Re (2023) e due nuovi trionfi in Champions League (2022 e 2024). “Dopo il Real mi ritiro”, ha dichiarato a più riprese Ancelotti, con riferimento alla scadenza contrattuale con i Blancos nel 2026