Si moltiplicano le immagini e le foto degli sportivi che addentano il prezioso e prestigioso riconoscimento. Proviamo a capire cosa c'è dietro
Si sa per certo che non è di cioccolata eppure si perpetra, ogni volta che appare un podio, quel rito che si chiama morso della medaglia. Ed è particolarmente evidente, poiché accade più e più volte al giorno, alle Olimpiadi di Parigi (SEGUI LA DIRETTA SUL NOSTRO LIVEBLOG). Perché il vampiresco morso? Proviamo a decifrare il mistero tra storia e leggenda.
Il segno dei denti denota autenticità
Qualcuno sostiene che l'incipit abbia la firma della Gran Bretagna: i quattro atleti che vinsero la medaglia d'oro nella staffetta 4×400 nel 1991 (Derek Redmond, John Regis, Kriss Akabusi e Roger Black,) potrebbero essere stati i primi. Poi c'è chi crede che sia una richiesta coreografica che viene fatta agli atleti e chi propende per la verifica della bontà del metallo, in particolare se è aureo. Infatti l'oro è, per struttura, più morbido di argento o bronzo è può essere verificato solo a morsi: il segno di un incisivo o un canino sarebbe garanzia di autenticità. La storia insegna che in California, nel 1800, i cercatori d'oro verificavano la bontà delle pepite con un morso. La medaglia d'oro è stata introdotta nel 1904 a Saint Louis.
approfondimento
Olimpiadi, il medagliere di Parigi 2024
Non è tutto oro quel che luccica
Le medaglie d’oro olimpiche contemporanee sono d’argento placcate con circa sei grammi d’oro; quelle d’argento sono argento in purezza; quelle in bronzo sono una lega di zinco, stagno e rame. Ovviamente ogni Olimpiade ha le sue sfumature: a Parigi 2024 c'è un frammento esagonale prodotto col ferro della Tour Eiffel. Congetture su congetture, tra denti scheggiati e spettacolarizzazioni mediatiche. E se fosse solo una condivisione emotiva con l'impresa sportiva? Sarebbe ancora più poetico.