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Caso Acerbi-Juan Jesus, nessuna prova razzismo: niente squalifica per difensore dell'Inter

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Il giudice sportivo della Serie A Mastrandrea ha assolto il giocatore nerazzurro dalle accuse di insulti razzisti nei confronti del calciatore del Napoli, per mancanza di prove: "Discriminazione razziale non provata". Quindi nessuna sanzione per Acerbi che rischiava una squalifica di 10 giornate. Il club campano: “Siamo basiti, basta antirazzismo di facciata”

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Il giudice sportivo della Serie A ha assolto Francesco Acerbi, per mancanza di prove, dalle accuse di Juan Jesus di avergli rivolto insulti razzisti. Quindi nessuna sanzione per il giocatore dell'Inter che rischiava una squalifica di 10 giornate. Per il giudice Gerardo Mastrandrea, "non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell'offesa recata". La scelta è motivata dal fatto che, anche se Acerbi non ha "disconosciuto" l'offesa, ma il suo "contenuto discriminatorio, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede" di Juan Jesus "risulta essere stato percepito dal solo calciatore "offeso", senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale". In giornata, dopo la sentenza, Juan Jesus ha cambiato l'immagine profilo di Instagram mettendo il pugno chiuso di "Black Power". 

Il Napoli con Juan Jesus: "Basiti, non può aver capito male"

"Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la 'giustizia' sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti". È la dura presa di posizione del Napoli dopo la decisione del giudice che ha assolto l'interista. "Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, "è sicuramente compatibile con l'espressione di offese rivolte...dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo", perché non irrogare a quest'ultimo alcuna sanzione? - scrive il club partenopeo - Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, "essendo raggiunta sicuramente la prova dell'offesa", nessuna decisione è stata assunta dalla giustizia sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione".

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Il caso

Sul caso le indagini si sono concluse il 22 marzo. La Procura della Figc ha svolto il suo lavoro, con la decisione finale che è passata al Giudice Sportivo che doveva decidere se sanzionare Francesco Acerbi, accusato da Juan Jesus di aver ricevuto insulti razzisti durante il secondo tempo di Inter-Napoli di domenica scorsa. Al procuratore Giuseppe Chiné, infatti, era stato chiesto un supplemento di indagine e dopo aver acquisito tutti gli atti, compresi il referto dell'arbitro La Penna, le comunicazioni radio arbitro-Var e anche quelle utili a una prova tv, è stata poi la volta delle audizioni. Il difensore nerazzurro aveva ribadito la sua posizione già espressa pubblicamente, ovvero quella di non aver pronunciato alcun insulto razzista e di esser stato frainteso dal collega del Napoli. Acerbi con alcuni avrebbe sostenuto di aver detto "ti faccio nero", mentre in questi giorni su Instagram Jesus ha scritto, a più riprese, di aver sentito il nerazzurro dirgli "vai via nero, sei solo un negro". Una versione che Juan Jesus ha raccontato  nella sua deposizione con Chiné.

Cosa rischiava Acerbi

Come scrive Sky Sport, se il giudice avesse ritenuto di avere elementi per dimostrare la violazione dell’articolo 28 del codice di giustizia sportiva, Acerbi avrebbe rischiato almeno 10 giornate. In caso contrario, il giocatore dell’Inter avrebbe comunque potuto essere considerato responsabile di condotta gravemente antisportiva, con una conseguente squalifica minima di 2 giornate. Invece per lui non è arrivato alcun provvedimento disciplinare.

Il commento della moglie di Acerbi

"Adesso sciaquatevi la bocca". Così Claudia Scarpari, moglie di Francesco Acerbi, ha commentato sui social l'assoluzione del marito. "Cin cin. A chi insulta i familiari, a chi minaccia la vita dei figli, ai leoni da tastiera. A chi ha sommerso di insulti me e i miei figli per giorni interi, cin cin. Ne avete bisogno", ha aggiunto in una storia pubblicata sul proprio profilo Instagram. 

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