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Coronavirus, Bebe Vio: orgogliosa della reazione degli italiani

Sport

La campionessa di scherma paralimpica, che ha superato i confini dello sport conquistando anche il mondo della moda e dello spettacolo, racconta la sua "quarantena" con la famiglia a casa in Veneto e come vede la reazione dell'Italia alla crisi attuale

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Bebe Vio, intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato come sta vivendo questa situazione di emergenza sanitaria, lei che sa bene cosa significhi dover modificare la propria vita a causa delle avversità. Con la solita positività che la contraddistingue, si è detta quasi sorpresa della reazione composta e civile dei sui connazionali, che si sono uniti nella bandiera e nell'inno nazionale che a lei piace tanto e che ha già cantato tante volte, grazie alle sue straordinarie vittorie sportive.

"Quarantena" in famiglia

L'isolamento volontario a cui sono chiamati al rispetto tutti gli italiani, Bebe lo sta passando a Mogliano Veneto, con mamma, papà, la sorella Sole e il fratello Nicolò. Tra lezioni di cucina impartite dalla sorella, che la aiutano a usare meglio le protesi delle mani, e la “Living Room Cup”, la campagna Nike “Play inside, play for the world” dove ha lanciato sui social la sfida a battere il suo numero di ripetizioni fatte in 45 secondi, trova anche il tempo di studiare. Bebe frequenta la John Cabot e ha ammesso che essendo pochi iscritti può essere seguita bene dai suoi professori; per il resto del tempo dorme, forse anche per recuperare un po' dagli appuntamenti che l'hanno tenuta impegnata ultimamente. Non mancano però le preoccupazioni per l'azienda dove lavora il papà e il dolore per avere dovuto dire addio a un amico di famiglia, portato via proprio dal virus che sta tenendo in casa quasi tutto il mondo (LA MAPPA DEL CONTAGIO). 

Arrivederci Tokyo e Giochi Senza Barriere

Nessuna preoccupazione per il rinvio dei Giochi Paralimpici alla prossima estate, anzi, Bebe vede questa decisione come una nuova possibilità per poter migliorare nella nuova arma che ha deciso di usare: oltre al suo fioretto, grazie al quale si è tolta già notevoli soddisfazioni, la schermitrice veneta ha iniziato da poco a impugnare la sciabola, e così avrà tempo per migliorarsi ancora. Nell'intervista si è anche detta felice che i suoi colleghi paralimpici abbiamo un altro anno per qualificarsi. Forse, il dispiacere più grande e immediato va ai suoi Giochi Senza Barriere che organizza sempre, insieme alla sua Arts4Sport, a giugno e che quest'anno potrebbero essere rimandati all'autunno oppure cancellati (ma ancora non è detto). Un evento molto caro a Bebe che vede personaggi famosi gareggiare contro persone comuni, i piccoli con i grandi, i disabili con i normodotati. Senza barriere: solo ostacoli da superare per arrivare all’agognata vittoria. Come piace a lei e ad Alex Zanardi, la sua guida, come da lei stessa riconosciuto.

Nessuno si salva da solo

Da atleta, Bebe sa cosa vuol dire lottare per il proprio Paese e, anche se la scherma è uno sport individuale con gare a squadre a staffetta, il concetto di squadra è estremamente importante. Per questo motivo si aspetta che l'Europa collabori con l'Italia. Sul presidente Giuseppe Conte non si è sbilanciata politicamente ma ha apprezzato il fatto che abbia preso decisioni e ci abbia messo la faccia. Dell'Italia le piace anche la mobilitazione dei personaggi famosi che hanno raccolto fondi da donare agli ospedali o al personale sanitario, a cui lei stessa si è unita. Però chi più le sta a cuore sono gli infermieri e medici che sono in prima linea a lottare: Bebe sa cosa vuol dire stare in ospedale e conosce personalmente un'infermiera di Lodi chiamata a doppi, tripli durissimi turni. La situazione attuale porterà a cambiamenti difficili da prevedere ora e sarà comunque importante sapersi adattare e reagire, ma come ha detto lei stessa: "Nessuno è capace di riprendersi da solo".