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Jury Chechi, l’asta con i suoi trofei non serve più: la palestra Etruria è salva

Sport

La Reale Foundation ha offerto 70mila euro per acquistare i 200 premi dell’olimpionico pratese, che rimarranno esposti nella storica struttura in cui si allenava l’atleta. La somma sarà quindi usata per il restauro dello spazio sportivo

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“Un affetto commovente”. Con una semplice frase Jury Chechi, l’olimpionico soprannominato “Il Signore degli Anelli”, ha commentato l'offerta di 70mila euro avanzata dalla “Reale Foundation” per acquistare i suoi duecento trofei. L'atleta pratese aveva annunciato un'asta per vendere i suoi premi, con l’obiettivo di utilizzare la somma raccolta dalla vendita per finanziare i lavori di restauro della storica palestra cittadina in cui si allenava: l'Etruria (VIDEO).

Asta annullata

Con l’offerta della “Reale Foundation” i premi resteranno quindi a Prato e la struttura potrà essere completamente rinnovata. “I miei trofei saranno esposti nella sede dell'Etruria dove potrò andare a vederli tutte le volte che ne avrò nostalgia", ha detto Chechi nella sede del museo d'arte contemporanea “Pecci”.

“Bella storia di buone pratiche”

I lavori alla palestra inizieranno a breve e riguardano l'impianto elettrico e quello di riscaldamento. L’olimpionico è soddisfatto del risultato raggiunto con la sua iniziativa. “Questa è una bella storia di buone pratiche”, ha aggiunto commentando l’offerta della fondazione. Grazia Ciarlitto, presidente della Società ginnastica Etruria, invece, ha spiegato che la struttura rischiava di chiudere: “Veniamo da momenti tragici, nell'ultima riunione ho addirittura annunciato che saremmo stati costretti a chiudere se non avessimo trovato i soldi per riparare gli impianti, i ragazzi si sono allenati al buio e al freddo. Ho bussato a tante porte, ma l'unica che si è aperta è stata quella di Jury Chechi”.

Le vittorie di Jury Chechi

Nato nel 1969 a Prato, Jury Chechi aveva avviato la sua carriera nel mondo della ginnastica proprio nella palestra Etruria. A 7 anni l’atleta conquistò la sua prima gara in un campionato regionale per poi dominare, per tutti gli anni novanta, nella specialità degli anelli. Dopo aver vinto sei titoli italiani consecutivi, quattro europei e cinque mondiali, il grande trionfo arrivò alle Olimpiadi di Atlanta 1996 dove ottenne la prima medaglia d’oro per l’Italia, nella specialità degli anelli, dopo quella vinta nel 1964 da Franco Menichelli nel corpo libero ai Giochi olimpici di Tokyo. Con il podio raggiunto negli Usa Jury Chechi conquistò anche il soprannome di “Signore degli Anelli”.