Jose a MasterChef: "In cucina e nella musica è una questione di equilibri"

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Barbara Ferrara

Tra Ludovica e Jose, i giudici salvano la diciannovenne romana, il pianista jazz, suo malgrado, deve togliersi il grembiule e lasciare la cucina di MasterChef Italia. E' felice del suo seppur breve percoso. Lo abbiamo incontrato a poche ore dalla sua dipartita. LEGGI L'INTERVISTA e scopri cosa ci ha raccontato. MasterChef ti aspetta in esclusiva su Sky Uno, tutti i giovedì alle 21.15.

Sono altri due gli aspiranti chef che loro malgrado sono costretti ad abbandonare le cucine più amate del piccolo schermo. Il sogno di diventare il settimo MasterChef d’Italia, si infrange per Eri e Jose. L’errore fatale della libera professionista originaria di Osaka lo ha compiuto nell’Invention Test, non è riuscita a cucinare un piatto che fosse contemporaneamente crudo, croccante, cotto e leggero, mentre per Jose il problema è stato farsi prendere dal panico. L’eccessiva pressione nel corso della seconda fase del Pressure Test ha preso il sopravvento e il pianista jazz non ha saputo gestire la situazione. Nonostante tutto, il giovane talento che nella vita si occupa principalmente di musica (dopo aver studiato al Conservatorio, continua a studiare “perché non si smette mai”), si dichiara felice della sua esperienza a MasterChef. Ecco cosa ci ha raccontato all’indomani dall’uscita dal talent culinario.


Si aspettava di uscire?
No, uno non se l’aspetta mai, poi quando capita…Però è stata una bella esperienza che non dimenticherò mai.
Cosa si è portato a casa di questa esperienza?
Tutto, i pareri dei giudizi, consigli e critiche soprattutto.
Ha apprezzato molto quelle di Antonia Klugmann.
Vero, mi è rimasta nel cuore. Lei è sempre stata molto dolce con me. Mi dava ottimi consigli e mi ha aiutato tanto.
Il momento che ricorda con più enfasi?
Il giorno del Live Cooking, ero terrorizzato ed eccitato allo tempo, stavo vivendo un’esperienza completamente nuova. Cucinavo davanti ai giudici di MasterChef, so di cosa sono capaci.
Cosa la spaventava più di ogni altra cosa?
Fare una figuraccia davanti a tutta l’Italia, l’altra paura che poi si è concretizzata è stata quella di uscire dalla gara senza poter esprimere tutto ciò che avrei voluto a livello di idee.
ll suo errore è stato entrare nel panico
Sì, ho fatto tutto il Pressure sotto stress, sono una persona abituata a lavorare sotto stress perché sono un pianista, ma…
Cosa è successo allora?
Stare sul palco con un pianoforte davanti è diverso, comunque sia grazie a MasterChef ho scoperto che una strada della mia vita può essere la cucina. In futuro si vedrà.
Ha qualche progetto?
Sì, sto cercando di fondere le due arti che mi contraddistinguono, la musica e la cucina. Ho in ballo qualcosa ma per ora non voglio entrare nei dettagli.
Se dovesse scegliere la colonna sonora della sua partecipazione a MasterChef?
Verrebbe dal mio artista preferito, Cori Andrew, pianista, organista e tastierista statunitense afroamericano, praticamente un Dio. La sua musica mi ha sempre accompagnato e mi accompagna tuttora. Mi mette nel mood giusto, di buonumore.
Quella dell’uscita invece?
L’addio non è mai un bel momento, è stata comunque un’esperienza indimenticabile, non direi certo la Sonata al chiaro di luna di Beethoven, ci metterei sicuramente un bel pezzo di Miles Davis.
Il complimento che ha apprezzato di più?
Quello di Barbieri durante i Live Cooking: “Faccio fatica a trovare un difetto nel tuo piatto”
Lei ha detto che in cucina come nella musica serve un piano: è così anche nella vita?
Io aspetto che arrivi l’ostacolo e lo affronto con un piano improvvisato al momento, non pianifico tutto. Tanto i piani si fanno e non sempre funzionano. Il mio sarebbe stato vincere e non ha funzionato. Mi piace improvvisare anche perché fa parte del mio mondo.
Cosa accomuna la cucina e la musica?
Anche una canzone ha bisogno degli ingredienti giusti, in cucina come nella musica è tutta una questione di equilibri. 

 

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